Uno si chiama Lil Pump, è nato a Miami 18 anni fa ed è uno dei rapper emergenti del panorama discografico mondiale. L'altro si chiama Luigi e - ahinoi - fa il ministro dello Sviluppo economico nel nostro Paese. Uno ha le treccine azzurre, l'altro un'impeccabile zazzera scura che sembra fresca di rasatura ogni mattina. Uno ha un sorriso luccicante, appesantito da una pioggia di piccoli diamanti incastonati sui denti, l'altro ha il sorriso disorientato di chi vuol far credere al mondo che tutto è ok anche quando tutto sta andando a rotoli. Uno ha il tatuaggio di un ufo sulla fronte, una croce sulla guancia e diversi teschi sul collo, l'altro qualche settimana fa ha detto che pur di convincere i mercati sarebbe disposto a farsi tatuare la frase «l'Italia non esce dall'euro». Ma come al solito era solo una promessa.
Detta così, Lil e Luigi paiono due sconosciuti appartenenti a due galassie lontane. Eppure, gratta gratta, tolti diamanti, tatuaggi e treccine la somiglianza è impressionante: due gocce d'acqua. Se n'è accorto qualcuno sul web. Se n'è accorto il rapper Fedez che su instagram ha condiviso la foto dei due separati alla nascita: «Voglio un duetto subito», ha aggiunto. Per il momento Lil pump tace. Ma Luigi, che forse cova un futuro da star musicale, è stato al gioco. Ha preso il post di Fedez, e l'ha condiviso sul proprio account social aggiungendo un sondaggio: «Siamo veramente così simili?». Quasi il 90% dei follower di Di Maio ha risposto di sì. Gli altri erano senza dubbio hater del Pd.
E il giochino non s'è mica fermato lì. «Con te in consolle, il duetto si può fare», ha scritto il ministro a Fedez, convintosi a questo punto di possedere il tanto decantato x factor. «Farò di tutto per agghindare Di Maio come Lil Pump - la replica del rapper - e fargli cantare la canzone Gucci gang».
E allora perché non mandare direttamente il ministro a 5 stecche davanti ai giudici del talent canoro? Sarebbe divertente sentire il nemico numero uno dell'Air Force Renzi intonare la strofa che dice «ora volo su un jet privato».Perché, alla fine, tra Di Maio rapper e Di Maio ministro è sempre meglio scegliere il primo. Da cantante potrebbe anche fare un disco «che spacca». Da politico, invece, è il solito disco rotto.
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