Ancora razzi sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia e ancora scambi di accuse tra Russia e Ucraina sulla paternità degli attacchi. Da giorni lo stesso copione. Mentre la situazione si fa sempre più incandescente, tanto da aver attirato l'attenzione della comunità internazionale e dell'Onu per i timori relativi alla sicurezza dell'impianto, che da marzo è in mano russa anche se ci continuano a lavorare i tecnici ucraini.
Ieri è stata colpita la città di Enerhodar, dove ha sede la centrale, e la centrale stessa. Per le autorità militari russe sono state le truppe ucraine ad attaccare. «Dopo una giornata di silenzio, i militanti di Zelensky hanno ripreso a terrorizzare Energodar! Questo pomeriggio i nazionalisti ucraini hanno bombardato con l'artiglieria l'area della centrale termica di Zaporizhzhia. È importante notare che il bombardamento è stato attentamente pianificato dal comando militare ucraino. Ciò è dimostrato dal fatto che un'ora prima dell'apertura del fuoco, sulla rete hanno iniziato a circolare notizie secondo cui le forze armate russe stavano preparando una provocazione in quest'area», ha riferito l'amministrazione comunale filorussa di Energodar ad un'agenzia di stampa russa. Kiev risponde invece attribuendo le responsabilità del raid a Mosca. Per il consigliere capo del presidente ucraino, Mikhail Podolyak, la Federazione russa sta bombardando la centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove si accumula l'energia che alimenta il sud dell'Ucraina, per mettere in crisi le forniture destinate alle regioni meridionali e incolpare le autorità ucraine dell'accaduto. Un rapporto dell'intelligence ucraina spiega come i russi starebbero creando una «cornice» per la loro propaganda, bombardando Zaporizhzhia dal villaggio di Vodiane e usando delle «bandiere ucraine» per attribuirne la responsabilità all'esercito di Kiev. Uno degli attacchi di artiglieria dei russi avrebbe danneggiato il primo blocco di una stazione di pompaggio, mentre un altro avrebbe causato l'uccisione di alcuni vigili del fuoco responsabili della sicurezza della centrale. Secondo gli 007, gli occupanti avrebbero portato alla stazione due autobus con a bordo delle persone incaricate di recitare il ruolo di «presunti residenti e del personale della centrale» perché i locali si sarebbero rifiutati di partecipare alla messa in scena.
Sul campo le forze ucraine hanno respinto un'offensiva russa verso Zaporizhzhia e Novopavlivka, nonostante il nemico abbia usato cannoni, artiglieria e carri armati per colpire le postazioni dell'esercito di Kiev. I bombardamenti ucraini hanno danneggiato e probabilmente messo fuori uso i due principali ponti sul fiume Dnipro utilizzati dai russi per rifornire le truppe che occupano la regione di Kherson. Secondo l'intelligence militare britannica, anche se i russi riuscissero a riparare i due ponti, queste strutture rimarrebbero comunque vulnerabili a nuovi attacchi e dai rifornimenti che passano da qui dipende la resistenza di migliaia di soldati di Mosca che da mesi occupano Kherson, a ovest della penisola di Crimea, dove gli ucraini stanno conducendo una controffensiva da diverse settimane.
Ieri pomeriggio è stata segnalata anche una potente esplosione a Mariupol, città del sud-est dell'Ucraina occupata dalle forze russe ad aprile dopo essere stata sottoposta ad un sanguinoso assedio. Oggi Mariupol, dove si stima siano morti 22mila abitanti, è semi disabitata e in gran parte distrutta. Bombardamenti russi anche nel Donetsk, dove sono morti cinque civili e altri 35 sono rimasti feriti. La Russia, secondo l'Istituto per lo studio della guerra, si sta preparando ad un lungo conflitto, come dimostrerebbe il tentativo di riavviare o espandere le attività del suo complesso militare-industriale. Dall'inizio di agosto, annota l'intelligence militare ucraina, il Cremlino ha avviato la «mobilitazione industriale» delle imprese della difesa vietando ad alcuni dipendenti e a tutti i dirigenti del conglomerato industriale statale russo Rostec di prendere le ferie.
Inoltre la commissione militare-industriale presieduta dal presidente Vladimir Putin, si sta preparando a modificare il programma di ordini della difesa statale entro i primi di settembre per aumentare le spese di 600-700 miliardi di rubli (circa 9,7 miliardi di euro).
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