L'ira del Papa: i cani o i bimbi scelta egoista

L'ira del Papa: i cani o i bimbi scelta egoista

Non c'è dubbio che Papa Francesco sia molto preoccupato per il futuro dell'Italia. Il vescovo di Roma continua a fare appelli su appelli per contrastare l'inverno demografico che ha colpito il nostro Paese: fate figli, lo chiede la Patria! Non ci si scandalizzi, quindi, e non ci si irrigidisca, se Francesco di fronte alla realtà dei fatti, e cioè una situazione di culle sempre più vuote e cucce sempre più piene, nella prima udienza generale del 2022, parlando a braccio, abbia detto qualcosa che ha scatenato la furia di tanti leoni da tastiera e di numerosi animalisti: «Tante coppie non hanno figli perché non vogliono, o ne vogliono soltanto uno e non di più, ma poi hanno due cani, due gatti...sì, i cani e i gatti che occupano il posto dei figli! E la Patria soffre, perché non ha figli». L'affermazione è forte, non c'è che dire, ma il Papa, che parla da leader spirituale del mondo cattolico, non può restare in silenzio di fronte al dramma che stiamo vivendo. Inutile dirlo, è già scattato il «tutti addosso al Papa», etichettato in vario modo, colpevole di aver parlato contro i nostri straordinari amici a quattro zampe. Amici appunto, ma non figli. Perché è chiaro e lampante che il riferimento del Pontefice sia ben più alto, sia riferito a quel perverso egoismo umano che finisce per privilegiare l'animale, cane, cavallo o pennuto che sia, a discapito dell'essere umano. Come chi spende fior di quattrini per festeggiare il compleanno del proprio cagnetto o per comprargli un vestitino, ma si trasforma improvvisamente in Ebenezer Scrooge se un essere umano bisognoso di vestiti bussa alla sua porta. Ecco, il Papa, come ogni cristiano, questo non può accettarlo. È chiaro: c'è chi non può avere figli per motivi biologici, chi non può permetterseli per motivi economici, chi vorrebbe adottarli ma trova la strada sbarrata dalla burocrazia. E queste persone sono tutte nel cuore del Papa. Lo dice lui stesso. Ma c'è anche chi decide di non averli per comodità e compensa con un animale domestico.

Ecco, Francesco invita proprio queste giovani coppie alla riflessione, senza giudicarle, le sprona a ragionare per un attimo da patriote, nonostante siano chiaramente impaurite dal Paese in cui crescerebbero i loro figli. È vero, al momento non si vede un orizzonte, ma ha ragione Bergoglio: si privilegi sempre e comunque la vita umana. Cani e gatti saranno più felici con le coccole dei bambini. Garantito.

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