"L'Italia avrà un ruolo importante in Ue"

Fitto: "Tutto dipende dal programma della von der Leyen". Lo stop di Fi ai Verdi

"L'Italia avrà un ruolo importante in Ue"
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Ci sono due trattative che si stanno svolgendo in parallelo in Europa negli ultimi giorni, la prima destinata a definirsi oggi, la seconda richiederà invece ancora tempo vista la delicatezza. Si tratta rispettivamente della formazione dei gruppi all'Europarlamento e della scelta dei commissari europei che spettano agli Stati membri. La partita più importante per l'Italia è senza dubbio quella del commissario e ieri Raffaele Fitto - che è al momento il favorito per una casella all'economia - riferendosi a un eventuale voto di Fdi per una conferma di Ursula Von der Leyen alla presidenza della commissione Ue, ha dichiarato: «Non c'è ancora un orientamento, perché si tratta di capire l'evoluzione che ci porterà il 18 luglio e anche di ascoltare quello che si dirà nei confronti che avremo, preventivamente, con la presidente von der Leyen e nel merito del suo discorso di programma. Non è che votiamo sulla base di simpatie o antipatie. Votiamo sulla base di un programma».

Intervenendo al Forum in Masseria a Manduria, su un possibile incarico come commissario, ha poi aggiunto «valuteranno premier e governo» per poi chiarire circa una possibile vicepresidenza italiana: «l'Italia è un grande Paese, è un paese fondatore e avrà un ruolo importante».

Come spiegato da Fitto, un eventuale voto di Fdi Von der Leyen (al momento escluso) dipenderà da cosa verrà messo sul piatto per l'Italia, lei stessa è consapevole che, senza il supporto di Fdi e dei conservatori, la sua rielezione a presidente della commissione Ue è a rischio. Gli attuali numeri in Europarlamento della sola maggioranza Ursula (Ppe, socialisti, Renew) potrebbero non essere sufficienti a causa dei franchi tiratori durante lo scrutinio segreto. Il margine è di soli quaranta voti, meno di cinque anni fa, quando fu eletta anche con i voti determinanti dei grillini, del Pis e addirittura di Orbàn. Le trattative sono perciò sempre più frenetiche e ieri è arrivato un appello da parte di Forza Italia: «Gli europarlamentari che il 18 luglio vorranno unire i loro voti ai nostri sono i benvenuti ma senza dettare condizioni» ha dichiarato l'europarlamentare Fulvio Martusciello.

«Questa - ha aggiunto Martusciello - è la base dell'accordo sulla Von der Leyen. La maggioranza c'è, non c'è bisogno di allargarla politicamente o peggio dal punto di vista programmatico. Qualsiasi allargamento sarà un restringimento». Parole che possono essere lette come un riferimento ai verdi europei il cui ingresso in maggioranza provocherebbe un terremoto nei popolari. Se Ursula Von der Leyen non dovesse riuscire ad essere rieletta le trattative infatti ripartirebbero da zero e potrebbe entrare in gioco come candidato l'attuale premier greco Kyriakos Mitsotakis. L'appoggio a un popolare che non sia la Von der Leyen renderebbe da un punto di vista politico le cose più facili anche per FdI.

Se a sinistra e al centro sono ormai definite le famiglie che costituiranno il Parlamento europeo, diversa è la situazione a destra dove l'annuncio del premier ungherese Viktor Orbán di volere costituire un nuovo gruppo sovranista ha cambiato le carte in tavola. La scadenza del 4 luglio per definire la composizione dei gruppi è stata derogata per Id, a causa delle elezioni francesi e in giornata dovrebbe essere annunciata la composizione definitiva del gruppo.

Salvini ha dichiarato: «Stiamo costruendo il gruppo dei Patrioti, che mira a essere il terzo più numeroso di tutto il Parlamento: in settimana ci saranno le condizioni per un annuncio ufficiale che cambierà gli equilibri a Bruxelles». Salvo sorprese, sarà l'adesione della Le Pen al gruppo dei patrioti.

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