L'Italia esce dalla recessione: "L'economia torna a crescere"

La Banca d'Italia certifica la crescita: il Pil torna a salire. Bene l'industria e le esportazioni, sale il numero degli occupati

L'Italia esce dalla recessione: "L'economia torna a crescere"

A dispetto delle previsioni, il pil dell'Italia torna - timidamente - a crescere. A certificarlo è la Banca d'Italia secondo cui il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,1% nei primi tre mesi del 2019 dopo il calo registrato nella seconda metà del 2018.

I tecnici di via Nazionale scrivono infatti nel Bollettino economico che nel trimestre invernale l'attività sarebbe cresciuta nell'industria in senso stretto, mentre si sarebbe confermata debole nei servizi e nelle costruzioni. Ma se restano negative le previsioni sulla crescita in media d'anno, il rischio recessione sembra - per ora - scongiurata. "Il modesto calo dell’occupazione, che nel trimestre autunnale ha riflesso la fase di debolezza ciclica, non sarebbe proseguito nel bimestre gennaio-febbraio", spiegano da Bankitalia. Che imputa anche all'andamento positivo delle esportazioni - cresciute nell’ultima parte del 2018 a ritmi sostenuti - la ripresa.

È tornata a salire anche la produzione industriale italiana nel primo trimestre dell'anno. Dopo essere sceso nella parte finale del 2018, rileva la Bancad'Italia nel Bollettino economico, il dato è risultato in aumento sia in gennaio (1,9% rispetto al mese precedente) sia in febbraio (0,8%), per effetto soprattutto della dinamica nel settore dei beni di consumo e "la crescita sarebbe proseguita nel mese di marzo". Via Nazionale non manca di osservare tuttavia come le indagini qualitative segnalino che le imprese restano caute nei giudizi sulla situazione economica generale e sulla domanda.

Nella media del 2018, scrivono gli economisti di via Nazionale, il numero di occupati è aumentato dello 0,9%. La flessione registrata nell'ultimo trimestre dell'anno, afferma Bankitalia, è da ricondurre soprattutto al calo nel settore dei servizi alle famiglie e agli individui.

L'occupazione è invece rimasta pressoché invariata nell'industria in senso stretto e ha continuato a crescere negli altri servizi privati. Il numero di ore lavorate è diminuito in tutti i principali comparti, ad eccezione delle costruzioni.

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