Con l'Rt in discesa e un'incidenza ben al di sotto dei 50 casi ogni 100mila abitanti in molti territori, l'Italia si avvicina sempre di più alla fascia di minor rischio e nella seconda metà di giugno, se continua così, il Paese sarà quasi completamente in zona bianca. È il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, a confermare che il trend della curva epidemiologica è in calo e che si allarga il bacino delle Regioni che guadagnano la promozione e anticipano la ripartenza di molte attività, abbattendo anche l'ultimo paletto degli incontri conviviali, che in zona bianca all'aperto non avranno più limiti al numero di commensali allo stesso tavolo, mentre al chiuso il tetto è di sei persone.
Dopo Molise, Friuli Venezia Giulia e Sardegna, da lunedì 7 giugno passano in zona bianca Liguria, Umbria, Veneto e Abruzzo. Il monitoraggio di ieri ha confermato per la terza settimana i dati compatibili con lo scenario più favorevole e il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l'ordinanza che certifica lo scatto. «Registriamo una decrescita del contagio in tutta Italia, un dato importante con un'incidenza di 32 a livello nazionale con tutte le Regioni al di sotto di 50», spiega Brusaferro parlando di un «trend di decrescita continua che si conferma e di numeri che danno delle proiezioni serene». Anche il bollettino di ieri conferma l'andamento positivo con 2.557 nuovi casi, in lieve risalita rispetto a quello di giovedì, ma a fronte di un'impennata dei tamponi processati, con il tasso di positività sceso al 1,15 per cento. I decessi sono stati invece 73.
Nessuna Regione al momento è in zona arancione o rossa e nelle prossime settimane, se la curva rimarrà stabile, altre saranno promosse in zona bianca dopo che avranno consolidato i dati con un'incidenza sotto i 50 casi per centomila abitanti per tre monitoraggi consecutivi: dal 14 giugno Lombardia, Piemonte, Provincia di Trento, Emilia Romagna, Lazio e Puglia; dal 21 giugno Provincia di Bolzano, Toscana, Marche, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. Tutte, in pratica, tranne la Valle d'Aosta - che potrebbe essere dichiarata zona bianca lunedì 28 giugno - saranno a breve nella fascia di minor rischio e potranno dire addio a molte restrizioni, tra cui il coprifuoco, che comunque il 21 giugno sarà abolito in tutta Italia. Man mano che le Regioni guadagnano la fascia bianca possono anticipare la ripartenza tutte quelle attività che per decreto devo rimanere ferme fino al primo luglio, come le piscine al coperto, i centri benessere, le sale giochi, le sale bingo, i casinò. Anche per festeggiare matrimoni e battesimi non si dovrà aspettare il 15 giugno, come previsto in fascia gialla: basterà il green pass, oltre al distanziamento e l'obbligo di mascherina, le uniche restrizioni che restano in zona bianca.
Scaldano i motori i governatori, ai quali resta la facoltà di definire ordinanze più restrittive per evitare assembramenti. Mentre ieri aspettava che il ministro Speranza confermasse il passaggio in bianco del Veneto, il presidente Luca Zaia aveva già annunciato l'arrivo di un provvedimento nel fine settimana con cui disciplinare le aperture in anticipo rispetto alle tabelle di marcia iniziali. Prefigurando un assalto a Venezia, Zaia ha anche chiesto al Cts e al ministero della Salute di rivedere la quota del 50 per cento del riempimento dei mezzi di trasporto, soprattutto dei vaporetti. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti, spinge affinché «si esca dalla logica dell'emergenza per buttarci su quella della ripartenza».
Anche
dall'estero guardano di buon occhio ai progressi dell'Italia, che ieri Berlino ha tolto dalla lista delle zone a rischio Covid: da domenica chi arriva via terra in Germania non dovrà più sottostare ad alcuna limitazione di viaggio.
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