Lite M5S-Lega sulle coppie gay: "No ai figli", "Basta propaganda"

Scontro tra Lega e M5S sui figli delle coppie omosessuali. Fontana: "Basta con i riconoscimenti". La replica dio Spadafora: "Smetta con la propaganda"

Lite M5S-Lega sulle coppie gay: "No ai figli", "Basta propaganda"

Tornano le frizioni nel governo. E sono di nuovo il ministro Fontana e Spadafora a lanciarsi messaggi a distanza. Il tema? Le coppie gay e le adozioni dei bimbi per le famiglie arcobaleno.

Oggi il ministro per la Famiglia e la Disabilità, Lorenzo Fontana, è tornato a parlare su uno dei temi che in qualche modo divide i grillini e i leghisti. Intervenendo in commissione Affari sociali alla Camera,Fontana è stato chiaro: "Il diritto di famiglia - ha detto- non può tenere in conto il riconoscimento di genitorialità di bambini concepiti all'estero da coppie dello stesso sesso, tramite pratiche vietate come la maternità surrogata o l'eterologa, non consentita a coppie omosessuali. Una visione che tradisce un'impostazione adultocentrica, in conflitto con l'interesse superiore del bambino. Va fatto rispettare il divieto, evitando che il ricorso di queste pratiche all'estero si traduca in un aggiramento del divieto in Italia".

Questo netto stop al riconoscimento dei bambini figli di coppie omosessuali ha provocato la reazione stizzita del Pd e di Chiara Appendino a Torino, che si è detta pronta ad andare avanti. Dura è arrivta anche la replica di Vincenzo Spadafora, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità ed ai giovani. "Su questi temi è necessario andare al di là delle battaglie identitarie - ha detto, polemico, il grillino - perchè tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, i bambini. Non esistono infatti, bambini di serie A o di serie B, tutti devono essere tutelati. Per questo la Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2014, ha superato il principio espresso dalla legge 40 del 2004, per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Secondo la Corte Costizionale infatti, questo principio è illegittimo sul piano costituzionale e non costituisce un bene giuridico meritevole di protezione".

Infinem, l'affondo contro il ministro Fontana in un appello "a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale".

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