Il governo pianifica l'uscita dall'emergenza. Il 31 dicembre scade lo stato di emergenza. Si va verso una mini-proroga fino al 31 marzo 2022. Dovrebbe essere l'ultima. È questa l'ipotesi a cui lavora con prudenza e ottimismo Palazzo Chigi. La road map dell'esecutivo dovrebbe condurre l'Italia, campagna vaccinale permettendo, fuori dallo stato di crisi sanitaria in primavera. Il cammino verso il ritorno alla normalità è iniziato.
Oggi in Gazzetta Ufficiale sarà pubblicato il decreto varato in Consiglio dei ministri che estende l'obbligo di certificato verde a 19,4 milioni di lavoratori (secondo le stime della Fondazione consulenti del lavoro) che si vanno ad aggiungere ai 3,5 milioni di addetti tra personale scolastico e sanitario per i quali già vige l'obbligo. L'entrata in vigore è fissata per il 15 ottobre. Ma i primi effetti già si vedono: l'annuncio delle nuove norme ha prodotto un balzo nelle prenotazioni per le vaccinazioni. Dalla Lombardia all'Emilia Romagna: nelle ultime 48 le richieste sono raddoppiate. L'obiettivo del 90% di immunizzati va centrato entro fine anno. In modo così da pianificare l'uscita dall'emergenza. Nel frattempo, dopo l'introduzione dell'obbligo green pass per tutti i lavoratori, il governo inizierà a liberare alcune attività e settori dalle vecchie restrizioni. Un orientamento che trova conferma nelle parole del ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini affidate al Corriere della Sera: «Con l'85% della popolazione vaccinata avremo un autunno quasi normale» e «le riaperture di tutte le attività discoteche comprese, sono già previste se i numeri rimarranno sotto controllo». Si attende il responso del Comitato tecnico scientifico che dovrebbe arrivare entro il 30 settembre. Il premier Mario Draghi farà un check il primo ottobre. Si parte da teatri e musei: il ministro della Cultura chiede di eliminare il limite del 50% della capienza. Si potrebbe trovare un compromesso con un innalzamento all'80%. Anche se in queste ore la spinta per riportare musei e teatri al 100% della capienza è forte. Stesso discorso per gli stadi: il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali spinge per portare la capienza entro fine anno al 100%. Si tratta. Tra le opzioni sul tavolo l'ampliamento della capienza anche per piscine e palestre. Nello specifico basterà il green pass per accedere alle strutture al chiuso. Senza più limiti. E lo stesso criterio dovrebbe essere applicato per bar e ristoranti al chiuso. Gli impianti sciistici sono pronti a riaprire le piste per la stagione invernale. Il ministero della Salute sta predisponendo un protocollo per la riapertura in sicurezza. Via libera alla riapertura anche per le piste da ballo nelle discoteche.
Nonostante qualche resistenza, l'orientamento del governo è di autorizzare da ottobre la riapertura. Per le messe non ci sarà alcun obbligo green pass. Distanziamento nei banchi, mascherine obbligatorie e igienizzazione delle mani: sono le regole anti-Covid che restano per partecipare alla messa che da un anno e mezzo è comunque priva di alcuni gesti liturgici che sarebbero vettori di contagio, dallo scambio della pace all'acqua santa agli ingressi delle chiese. In ogni caso a messa non serve il green pass, e neanche per le processioni. È in corso un ragionamento all'interno dell'esecutivo su feste popolari e sagre.
Se la campagna vaccinale non subirà rallentamenti si valuterà di far cadere i divieti per gli eventi popolari. Un altro obiettivo del governo è l'abolizione della Dad. Oggi si procede con la Dad selettiva, solo per le classi venute a contatto con un positivo.
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