"Io mi sono incazzato in questi giorni quando ho sentito questa frase 'burocrati chiusi nei ministeri'. In campagna elettorale ho fatto 10mila chilometri in un mese, perché fino al mese prima abbiamo lavorato nei ministeri a tambur battente". Luigi Di Maio risponde così alle critiche di Alessandro Di Battista in merito al risultato delle Europee.
L'ex deputato pentastellato, nel suo ultimo libro, aveva accusato i vertici del M5S: "Ci siamo via via trasformati in burocrati rinchiusi diciotto ore al giorno nei ministeri". Troppo per Di Maio che, a Terni nel corso di un'assemblea territoriale degli attivisti 5 Stelle a porte chiuse, replica indirettamente al barricadero 'Dibba' che aveva messo in evidenza come, al contrario dei ministri pentastellati, "Salvini al ministero non ci sta quasi mai". Di Maio spiega:"Mi dicevano, ma com'è che quello (Salvini ndr) sta in ogni Comune e tu non ci sei mai? Poi abbiamo scoperto che usava gli aerei di Stato. Ma se qualcuno pensa che dobbiamo cominciare a fare i voti con quella roba là, noi l'abbiamo lì ucciso il Movimento".
E dopo la querelle Di Maio-Dibba, interviene il ministro dell'Interno. Il leader del Carroccio replica al Pd che oggi ha chiesto al presidente del Consiglio di riferire in aula sull'uso degli aerei di Stato da parte di Salvini.
"È già stato tutto certificato - dice - i voli sono stati usati solo per impegni istituzionali, siamo pronti a querelare chiunque dica il contrario. Meno tempo si perde in chiacchiere, più tempo rimane per lavorare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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