L'ultima grana sui giallorossi: i finanziamenti al "Foglio"

L'ultima grana sui giallorossi: i finanziamenti al "Foglio"

Milano - L'ultima grana per il governo si chiama Foglio. A lanciare l'allarme, alla vigilia di Natale, proprio il quotidiano diretto da Claudio Cerasa. «Vogliono farci chiudere ma non ci riusciranno», il suo grido di dolore. La questione riguarda i fondi per l'editoria. Secondo il giornale fondato da Giuliano Ferrara l'esecutivo non solo vuole chiudere il rubinetto dei contributi pubblici ma chiede pure la restituzione di ben 6 milioni di euro ricevuti nel biennio 2009-2010 e non dovuti. Il direttore Cerasa attacca a testa bassa i 5 Stelle: «Rocco Casalino, aveva sarcasticamente domandato al nostro Salvatore Merlo perché mai si desse tanto da fare visto che il Foglio sarebbe stato chiuso - rievoca il direttore -. In quel tempo la guardia di Finanza aveva rispolverato una vecchia inchiesta di accertamento giacente da sette anni nei cassetti sui contributi per gli anni 2009-2010. Il verbale della Finanza (...) stabiliva che il Foglio non aveva diritto in quel biennio ai contributi di legge perché non aveva raggiunto la percentuale del 25% delle vendite calcolate sull'intera tiratura, il che è falso ed è stato dimostrato falso nelle nostre controdeduzioni». Ergo è una questione politica.

E la politica risponde eccome. Vito Crimi, ex sottosegretario all'Editoria chiamato in causa, va giù duro: «Quello che scrive il Foglio è letame; che c'entro io se il Foglio deve restituire 6 milioni di euro che la Guardia di Finanza (non Grillo o Casalino, ma la Guardia di Finanza) ritiene abbia incassato illecitamente 10 (dieci) anni fa, quando il Movimento quasi nemmeno esisteva?».

Ma, guarda un po' che strano, la maggioranza giallorossa riesce a dividersi pure su questo. Immancabile il tweet di Renzi che avverte l'alleato: «Chi vuole chiudere il Foglio sappia che noi difenderemo questa voce libera dell'informazione come abbiamo difeso Radio Radicale. Pancia a terra tutti insieme, il Foglio deve vivere».

All'attuale sottosegretario all'Editoria, il dem Andrea Martella, il compito di gettare acqua sul fuoco: «È utile evitare polveroni e strumentalizzazione che non servono a nessuno. È in corso da parte del dipartimento dell'Informazione e l'Editoria un'istruttoria tecnica che si concluderà il prossimo febbraio». L'ennesimo rinvio.

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