Ora il Pd vuole cacciare l'unica parlamentare ebrea

Vietato denunciare l'antisemitismo di sinistra. Il Pd, in una domenica pomeriggio di ordinaria follia, prende di mira Ester Mieli senatrice di FdI, colpevole di aver detto ciò che molti pensano ma pochi osano dire

Ora il Pd vuole cacciare l'unica parlamentare ebrea
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Vietato denunciare l'antisemitismo di sinistra. Il Pd, in una domenica pomeriggio di ordinaria follia, prende di mira Ester Mieli (tondo in alto) senatrice di FdI, colpevole di aver detto ciò che molti pensano ma pochi osano dire.

«Troppo spesso i governi precedenti e la sinistra di oggi ha dichiarato la Mieli in un'intervista al Corriere della Sera - ci hanno abituato al silenzio e all'indifferenza davanti a manifestazioni dove cori, slogan, bandiere strappate o striscioni antisemiti hanno fatto da padroni, fingendo di non vedere quello che stava avvenendo». La senatrice meloniana, che è stata anche portavoce della comunità ebraica di Roma, ha espresso la sua preoccupazione alla luce della protesta dei centri sociali che a Vicenza hanno messo in piazza «un violento antisemitismo riversato sulla pelle delle forze dell'ordine». Parole che hanno provocato la reazione durissima del partito guidato da Elly Schlein. La senatrice dem Sandra Zampa è arrivata a chiedere le dimissioni della Mieli dal ruolo di vicepresidente della Commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo. Zampa respinge le accuse e butta la palla nel campo dell'avversario: «Se intende dire che afferma riferendosi a Mieli - le manifestazioni di una cosiddetta sinistra radicale contro Israele sono da mettere in capo a noi, allora ha ragione chi accusa Fratelli d'Italia per manifestazioni come Acca Larentia».

Anche da dell'Alleanza Verdi e Sinistra arriva la reprimenda del capogruppo Peppe De Cristofaro: «Davvero non si comprende come possa continuare a svolgere con equilibrio il suo ruolo nell'ufficio di presidenza della commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo, presieduta con grande autorevolezza e rigore dalla senatrice Segre». Ivan Scalfarotto attacca Mieli per aver detto che in FdI «non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite» e aver denunciato il silenzio e l'indifferenza della sinistra: «Affermazioni apodittiche, - scrive il senatore renziano - le prime, e molto serie e gravi le seconde, se pronunciate dalla vicepresidente della Commissione del Senato contro l'intolleranza, il razzismo e l'antisemitismo».

Pronta la difesa dei capigruppo di Camera e Senato di FdI, Tommaso Foti e Lucio Malan, che in una nota solidarizzano con la senatrice Mieli «donna tenace e coraggiosa che non si farà intimidire da chi è arrivato a chiedere che sia estromessa dalla commissione di contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo».

Quella della senatrice di FdI, inoltre, non è una posizione isolata. Anzi, Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, solo pochi giorni fa parlando col Giornale ha criticato Elly Schlein (tondo in basso) per la scarsa solidarietà espressa nei confronti di Israele dopo gli attacchi del 7 ottobre: «In piazza del Popolo c'era, e non è salita sul palco. Niente, poi un'intervista piena di se e ma. Come Conte. Lo insegue, guarda ai voti. Che errore. Abbiamo ancora alcuni amici a sinistra, ma pochi ormai».

Un esponente importante della cultura ebraica, Ugo Volli, professore onorario di Filosofia della comunicazione a Torino, e con un passato a sinistra, ha stroncato la segretaria Pd: «É di origine ebraica ma è influenzata da un profondo pensiero antisemita». E già il rabbino Giuseppe Laras, nel suo testamento spirituale, aveva parlato apertamente di un «tradimento delle sinistre».

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