M5S in rimonta, Fassino rischia Caccia telefonica all'ultimo voto

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M5S in rimonta, Fassino rischia Caccia telefonica all'ultimo voto

Torino vantaggio di undici punti guadagnato dal sindaco uscente Piero Fassino al primo turno potrebbe non bastare per battere la grillina Appendino, data in grande rimonta negli ultimi giorni. L'ordine di scuderia del Pd è stato di mobilitare tutta la macchina del partito e bombardare di telefonate i numeri telefonici dei militanti per riportare alle urne tutti gli elettori di domenica scorsa, nella speranza di guadagnarne altri dagli schieramenti extra Pd. E qui è la grande incognita su cui si gioca la partita di Torino.

La sinistra di Airaudo ha lasciato libertà di scelta ai propri elettori, mentre l'ex candidato di Forza Italia, Osvaldo Napoli (5,2% al primo turno), ha detto che opterà per l'«usato sicuro» di Fassino, anche se non è affatto detto che l'elettorato azzurro torinese lo segua. Se restiamo nel campo del centrodestra troviamo poi l'ex sottosegretario berlusconiano Roberto Rosso che invece ha consigliato ai propri elettori (5%) di votare la Appendino («Scelgo il M5S, è il male minore rispetto alla cappa oppressiva del Pd sulla città»), e soprattutto la Lega di Salvini, che a Torino ha mobilitato più dell'8%, ha consigliato apertamente un voto alla candidata Cinque Stelle per dare una spallata a Renzi. Un conto però sono i giudizi dei partiti, altro conto l'orientamento degli elettori. Anche la dirigenza della Lega, malgrado l'endorsement del leader Salvini e di Borghezio, non si è speso neanche un minuto per portare voti alla Appendino. Anzi molti, a partire dal capogruppo uscente della Lega in Comune, Fabrizio Ricca, hanno chiaramente detto che non metteranno la croce sul nome della grillina («sta con i centri sociali»). Una somma di voti, insomma, è impossibile da fare.

Ma la Appendino ha saputo raccogliere un grande consenso in tutta l'area di malcontento verso il monopolio Pd e il cosiddetto «Sistema Torino», la rete tra politica e establishment economico-finanziario che ruota attorno al partito di Fassino («Enrico Salza di Intesa San Paolo vi ha detto che se vinco, se vinciamo le elezioni, per Torino è finita. La nostra risposta è stata un sorriso» scrive la Appendino nel suo ultimo messaggio prima del silenzio elettorale). Caccia all'ultimo elettore, tanto che il M5s si è preso un richiamo dal Garante della Privacy per aver telefonato nelle case dei torinesi pescando nelle Pagine Bianche.

L'obiettivo è chiaro: se la Torino che ha voglia di interrompere il ventennale potere Pd in città si coagula attorno alla Appendino, per Fassino oggi potrebbe essere una domenica nera. E avverare la battuta di Crozza: «Non vedeva l'ora di tornare al Museo Egizio...»

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