Tempi rispettati, nodi risolti, armonia (di coalizione) mantenuta. La manovra di bilancio scopre una maggioranza collaborativa e operosa. Che rilascia un testo che va bene a tutti e tutti soddisfa. La Lega, come anche Fratelli d'Italia, riescono a ridimensionare il superbonus. E il ministero dell'Economia sfrutta un principio di equità aumentando il catasto per le case che proprio del superbonus edilizio hanno beneficiato. Nel suo ultimo intervento a Cernobbio Matteo Salvini ha chiesto soldi per la sanità e questi sono arrivati. Con il Mef che prevede uno stanziamento per il prossimo anno di oltre 2,3 miliardi. Anche la cosiddetta «battaglia» degli extraprofitti, alla fine, trova tutti concordi. L'idea di un ulteriore tassazione sui profitti bancari era fermamente bocciata da Forza Italia. Solleticava invece i palati dei meloniani. Alla fine è arrivata l'idea del contributo volontario a sciogliere l'impasse. Insomma se Forza Italia storce il naso sull'idea di correggere il catasto per le case rinnovate, la Lega certo non sorride per la mancata scure sui profitti bancari.
L'idea portante di questa manovra era salvare il principio di non aumentare le tasse anche se la congiuntura (guerre in Medioriente e in Ucraina, e crisi economica) non è delle più favorevoli. Sacrifici per tutti. Ma anche soddisfazioni. Come il capitolo dedicato al supporto alle famiglie che costa circa 1,6 miliardi di euro e che conta una serie di novità a partire dall'arrivo della «Carta per i nuovi nati» che riconosce mille euro ai genitori entro la soglia Isee di 40mila euro. Confermata anche il prossimo anno la card spesa «Dedicata a te», con 500 milioni di stanziamento.
Sul contributo delle banche Salvini parla di «promessa mantenuta». «Che le banche restituiscano ai cittadini sotto forma di sanità, salute, medici, taglio alle liste di attesa una parte dei loro guadagni miliardari è una cosa che mi rende orgoglioso», conclude il vicepremier leghista. Il contributo delle banche diventa, per il segretario azzurro Antonio Tajani, «un messaggio chiaro anche ai mercati. Un'imposizione li avrebbe spaventati». Ora, aggiunge il ministro degli Esteri, bisogna sperare che «arrivino ulteriori risorse dal concordato preventivo».
Per cercare risorse meglio tagliare sulla gestione dei ministeri. Il responsabile dell'Economica Giorgetti ha chiesto infatti ai ministeri, per il 2025, «sacrifici» per 3 miliardi di euro. «Via preferibile - commenta l'azzurro Alessandro Cattaneo - piuttosto che introdurre ulteriori oneri fiscali. A differenza della sinistra, che propone patrimoniali e nuove imposte, con noi non ci sono nuove tasse». Intanto la Pubblica amministrazione, come ricorda il ministro Paolo Zangrillo, ottiene trecento milioni per il rinnovo dei contratti.
Il fiore all'occhiello della manovra per Fratelli d'Italia resta la sanità. «Per il secondo anno di fila - esulta Augusta Montaruli, vice capogruppo alla Camera - verranno immesse risorse straordinarie a sostegno di ospedali e fragili nel tentativo di risollevare la sanità pubblica dalla palese incapacità della sinistra».
Soddisfazione anche per le pensioni. Verranno rivalutate quelle minime, con la conferma anche per il 2025 della Quota 103 e dell'Opzione donna.
«C'è chi ha usato le finanziarie per rifare le case a pochi ricchi e chi imposta le manovre per porre rimedio ai danni creati da altri - le fa eco il capogruppo Tommaso Foti
-. Questa sarà una manovra oculata, pensata per i cittadini, con la riduzione strutturale delle tasse sui lavoratori. Confermato infatti il taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni».
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