La maglietta choc sulla polizia. E la Cirinnà ghigna al Gay Pride

Bufera per una foto scattata durante il Gay Pride: Monica Cirinnà posa al fianco di una attivista con la maglietta "frociaria di Stato". Gli agenti: "Atto di vilipendio all'onorabilità di un Corpo dello Stato"

La maglietta choc sulla polizia. E la Cirinnà ghigna al Gay Pride

La foto sta facendo discutere i social (e non solo). Sono molti i poliziotti e gli agenti delle forze dell'ordine che trovano fuori luogo quello scatto finito online. Nell'immagine una sorridente Monica Cirinnà posa al fianco di Cathy La Torre, ex consigliere comunale di Bologna e attivista Lgbt. Niente di strano, se non fosse che l'avvocato indossa una maglieta blu che ricalca i colori e il font della Polizia con la scritta "frociaria di Stato". Dietro, un messaggio per Salvini: "Mettiti questa Matteo".

Il momento è stato immortalato durante il Gay Pride di Roma e ha provocato l'ira del Sap, Sindacato autonomo di polizia. "Abbiamo scritto una lettera a Gabrielli - attacca il sindacato - Le libertà sono sacrosante e vanno riconosciute e difese sempre. Ma non esiste alcuna libertà in nome della quale, si possa essere legittimati ad offendere e irridere una Istituzione dello Stato". Per il Sap il Gay Pride è stato "teatro di obbrobrio e indecenza ai danni del buon nome dell'Amministrazione della Pubblica Sicurezza". Quella maglietta, infatti, avrebbe un "chiaro ed inequivocabile riferimento alla Polizia di Stato volto a delegittimare e irridere il lavoro che uomini e donne in divisa". A far infuriare gli agenti, però, è anche e soprattutto il fatto che la Cirinnà, Senatrice della Repubblica, "si sia prestata a posare accanto a tale atto di vilipendio all'onorabilità di un Corpo dello Stato". A firmare la missiva è il segretario generale del Sap, Stefano Paoloni, che chiede "provvedimenti a tutela dell'immagine dell'istituzione". "Mi auguro - conclude - che questo ennesimo affronto all'intero corpo della Polizia di Stato avallato anche da alcuni personaggi politici, non passi inosservato e non finisca nel silenzio e nell'indifferenza in nome di uno scellerato politicamente corretto".

Cathy Torre ha risposto sui social, denunciando di essere stata "bersaglio di offese e attacchi pesantissimi". E ha spiegato di aver indossato quella maglietta "volutamente provocatoria" per "ricordare al Ministro" che "l’omofobia in Italia è un problema reale, colpisce migliaia di cittadini e lui da Ministro non ha mai alzato un dito per combattere l’odio"; che "noi frocie apparteniamo a questo Stato come ogni altro cittadino"; che "anche nella Polizia esistono persone omosessuali"; e che "se vuole dimostrare il suo interesse nel garantire la sicurezza dei cittadini, tutti, può indossare la maglia che generosamente gli spedirò presso il Ministero". Insomma: nessuna "offesa" o "oltraggio alla polizia".

Anzi: "Ho ringraziato i poliziotti durante il corteo spiegando il perché di questa maglia".

L'obiettivo era dunque Salvini, non gli agenti. Restano, però, le polemiche. Soprattutto - in relatà - per la presenza della Cirinnà.

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