Da Trento a Miami sola andata. Anzi no. A definire la vita di Chico Forti, che ieri è tornato a calcare il suolo patrio dopo essere atterrato a Pratica di Mare, non sono solo gli 8713 giorni passati dietro le sbarre a Miami, come conseguenza della condanna all'ergastolo per la morte di Dale Pike. Prima della sua odissea giudiziaria, Forti era un uomo di successo che provava a declinare il sogno americano in salsa italiana.
Cresciuto a Trento, Chico mostra da subito una passione smodata per lo sport. Dopo il liceo lascia la sua città per Bologna, si iscrive all'Isef e nel frattempo si dedica al windsurf. Gira il mondo, vince gare e si fa un nome nel circuito, specializzandosi in trick e acrobazie e gareggiando, nel 1985, come unico italiano alla coppa del mondo di specialità. Nel 1990 entra nelle case degli italiani partecipando a Telemike, scegliendo come materia proprio il suo amato windsurf. Vince un centinaio di milioni di lire, e con quei soldi in tasca decide di cambiare vita, lasciando nel 1992 l'Italia per gli Usa. A Miami inizia a produrre video sul windsurf, allargandosi poi, come «effetto collaterale» di un incidente automobilistico al quale per fortuna sopravvive, agli sport estremi, e iniziando a collaborare così con la Espn e con altri canali internazionali. Come produttore televisivo, Forti estende il suo campo di interesse ad altri settori, si dedica a moda e pubblicità. Proprio sul set di uno spot per delle mute da windsurf conosce la futura moglie Heather Crane, che era stata Miss West America nel 90. I due diventano inseparabili e Forti divorzia dalla prima moglie italiana, mentre amplia la sua dimensione imprenditoriale. Disegna e commercializza accessori per il windsurf, prosegue l'attività di contenuti per la tv (si occuperà anche dell'omicidio di Gianni Versace), si lancia nella ristorazione e nel make-up, e inizia a occuparsi di real estate. Nel 1994 vede la luce Savannah Sky, prima figlia della coppia, seguita da Jenna Blue nel 96 e due anni dopo da Francesco Luce.
Proprio nel 1998 Forti, come immobiliarista, sta trattando l'acquisto di un celebre hotel di Ibiza, il Pikes Hotel, set del video degli Wham! Club Tropicana, con il proprietario Tony Pike. Rilevare quell'albergo iconico sembra la ciliegina sulla torta della sua scalata al successo, ma l'affare non è limpidissimo, pare addirittura che Pike abbia in realtà già ceduto le sue quote. La trattativa però prosegue, e a un certo punto, nel 1998, il figlio di Pike, Dale, arriva a Miami per limare alcuni dettagli dell'accordo. Chico lo va a prendere in aeroporto e lo lascia in un ristorante. Ma il ragazzo viene ritrovato morto, il giorno dopo, su una spiaggia vicina, con un colpo di pistola piantato in testa. Forti finisce tra i sospettati, anche in mancanza di prove e nonostante si professi innocente. Gli si imputa anche di aver tentato di truffare i Pike, ma verrà dimostrato che semmai il truffato è lui. A giugno del 2000 il sogno americano del giovane imprenditore italiano finisce nel peggiore dei modi, con una condanna all'ergastolo.
Comincia così il terzo tempo della vita di Chico Forti, che da dietro le sbarre inizia la sua lunga ed estenuante battaglia, prima per dimostrare la sua innocenza e poi, almeno, per tornare in Italia. Le delusioni sono tantissime, anno dopo anno, anche se in tanti - in particolare il programma tv Le Iene - cercano di tenere alta l'attenzione su un caso che sembra un clamoroso errore giudiziario. Sembrava un viaggio al termine della notte senza ritorno.
Ma ieri Chico è riuscito a tornare in Italia, accolto a Pratica di Mare da Giorgia Meloni, la persona che dopo tante speranze frustrate e promesse disattese, lo scorso primo marzo ha strappato a Washington il placet dell'amministrazione Usa e la firma del governatore della Florida Rob DeSantis sull'autorizzazione al rimpatrio per il 65enne italiano. Che così, dopo 24 anni passati in cella negli Usa, può cominciare, ancora una volta, l'ennesimo, nuovo capitolo della sua avventurosa esistenza.
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