Sgambetto a Grillo: "Sarò meglio di lui"

Il vicepresidente della Camera non nasconde la propria ambizione: "Sono felice di essere un punto di riferimento, ma voglio diventare anche meglio del capo"

Sgambetto a Grillo: "Sarò meglio di lui"

Chi volesse dipingere Luigi di Maio come Icaro sbaglierebbe. Il vicepresidente grillino della Camera è ambizioso, ma conosce i limiti da rispettare. Dissimula, smussa, media, mantiene un profilo basso. Ma sotto sotto studia da leader.

In una lunga intervista concessa a Giovanni Minoli per Mix24, l'esponente campano dei Cinque Stelle si racconta a 360 gradi, affrontando uno dopo l'altro tutti i punti caldi dell'agenda politica.

Rivendica il mutato atteggiamento del Movimento, che si è aperto al dialogo con le altre forze politiche, portando ad esempio le proposte avanzate per la Legge di Stabilità (reddito di cittadinanza e piano per il Sud, ndr). Per spiegare i mancati frutti di questo dialogo così sognato ma mai realizzatosi getta la croce sul governo: "È Renzi quello del no, è un uomo senza etica disposto a tutto."

Attacca l'idea del canone Rai in bolletta ("creerà solo problemi a imprese e cittadini") e sfida il governo sulla crisi siriana: anziché bombardare, "smettiamo di fare affari con i Paesi-bancomat del terrorismo, come l'Arabia Saudita". Certo, su alcuni temi l'approccio è semplicistico: abolire Equitalia "in sei ore" rischia di tradursi in un'utopia più che in un sogno realizzabile.

Nel proprio gotha personale Di Maio mette Indro Montanelli e Sandro Pertini, oltre al costituzionalista Michele Ainis. Se non avesse fatto politica "avrei coltivato la mia passione per l'economia sul web, per l'e-commerce". Ma nel frattempo c'è il lavoro in Parlamento, che va portato a termine nonostante le sirene che lo vorrebbero sindaco di Napoli: "Non se ne parla, devo onorare il mio impegno. Ho votato de Magistris alle Europee del 2009 ma mi ha deluso perché ha tradito il mandato proprio candidandosi a sindaco di Napoli."

Quando Minoli però gli domanda dei sondaggi che lo vedono più avanti dello stesso Beppe Grillo prima abbozza, dicendo di non badare a queste cose e poi si scopre: "Vorrei essere anche meglio del Capo".

Singolare affermazione,

per uno che ha appena dichiarato che il peggior difetto del comico genovese è proprio quello di fidarsi troppo delle persone perché troppo buono... Come ha commentato il giornalista Mario Sechi, "Ubi Maio, Grillo cessat".

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