"Sarò ministro anche nel prossimo governo". ​E ora Di Maio gela i suoi

Il ministro grillino potrebbe guidare un nuovo governo in caso di crisi. Ecco chi spinge per il cambio a Palazzo Chigi. Ma i dubbi e i timori di Gigino frenano gli entusiasmi

"Sarò ministro anche nel prossimo governo". ​E ora Di Maio gela i suoi

Una crisi è pronta ad abbattersi sul governo. La tempesta può spazzare via Giuseppe Conte e dare vita a un nuovo esecutivo. Sì, perché non c'è solo la strada del rimpasto. C'è chi, come Matte Renzi, è convinto dell'esistenza dei numeri in Parlamento necessari per partorire una nuova maggioranza. Ma le voci portano a dare per assodato che non ci sarà più lo stesso presidente del Consiglio. E a quel punto bisognerà azionarsi per scegliere una nuova personalità da mettere a Palazzo Chigi. In tal senso torna di moda un nome noto, che già nel 2018 aveva provato a prendere le redini dei gialloverdi: Luigi Di Maio. L'ex capo grillino potrebbe diventare premier. Per ora una remota possibilità, destinata a diventare sempre più concreta con il passare dei giorni.

Tra i giallorossi nessuno vuole arrivare a una crisi, eppure fino ad ora nessuno ha mosso un dito per evitarla. L'opzione del ministro degli Esteri è spuntata perché se Conte dovesse crollare si guarderebbe subito al leader più esposto del partito di maggioranza relativa. E di certo non può essere il reggente Vito Crimi. "Se cade Conte, esistono tante opzioni e una maggioranza per un altro governo. C'è Di Maio, ad esempio", andrebbe ripetendo Matteo Renzi. Il fondatore di Italia Viva, si legge su La Repubblica, lo avrebbe sussurrato ai dem Nicola Zingaretti e Dario Franceschini e al presidente della Camera Roberto Fico. Intanto c'è una data cerchiata in rosso: il 28 dicembre. Nel calendario parlamentare è in programma il voto sulla manovra. Il timore è che il leader di Iv possa alzarsi dalla sua postazione e decretare la chiusura di "una stagione politica" chiedendo di aprirne una nuova.

Quei dubbi di Di Maio

A quel punto ci sarebbe un breve periodo per sondare le alternative e verificare le circostanze effettive. Renzi è determinato a non piegare la testa e ad andare fino in fondo. Tuttavia lo stesso Di Maio non ha esitato nell'esprimere le proprie perplessità in merito: non è di certo il sogno di tutti sedersi a Palazzo Chigi con i gravi danni economici provocati dall'emergenza Coronavirus, una situazione sociale molto travagliata e la questione sanitaria tutt'altro che tranquilla.

Nel frattempo Gigino sulle chat interne avrebbe iniziato a punzecchiare Conte, criticando la gestione del nodo degli spostamenti tra Comuni nelle festività e sostenendo che le critiche degli italiani stanno ricadendo sulle forze politiche a causa del suo pugno duro. Renzi gli ha suggerito di pensare alla poltrona da premier. Da non sottovalutare gli ottimi rapporti tra i 5 Stelle e Nicola Zingaretti, che ha scelto la strada del silenzio di fronte alle bombe sganciate da Italia Viva. Chissà.

Non molla la poltrona

Mentre si parla di verifica di governo e rimpasto, Di Maio continua comunque a dare l'impressione di difendere il governo giallorosso. E - stando alla ricostruzione de La Stampa - non le manda a dire a chi lo accusa di fare il doppio gioco: "La cosa che non avete capito è che io non sto facendo il doppio gioco nel difendere questo governo. Perché, se cade, io farò comunque parte del prossimo, come ministro". Tradotto: un nuovo esecutivo è possibile e io sarei sempre nella squadra dei ministri. Anche perché il suo posto non sarebbe in pericolo: il Quirinale avrebbe chiesto di evitare azzardi e quindi - in caso di rimpasto - di non fare alcun cambio nei Ministeri chiave come gli Esteri, la Difesa, gli Interni, la Salute e il Tesoro.

Di Maio sa che tornare al voto è improbabile e perciò si lascia corteggiare da chi vede di buon occhio le formule di governo allargate. I contatti telefonici con Renzi, i complimenti ricevuti da Andrea Marcucci (capogruppo del Pd) per la gestione dei dossier della Farnesina. E ora sarebbe pronto a far valere la posizione contraria sulla cabina di regia per i progetti del Recovery Fund. Insomma, dalla poltrona non riesce proprio a schiodarsi.

"La frase riportata non è mai stata pronunciata dal ministro e, dunque, non può che essere frutto della fantasia del giornalista. Si tratta, inoltre, di un retroscena già smentito nei giorni scorsi. Leggiamo con stupore anche altri fantasiosi articoli su diverse testate che tirano in mezzo Di Maio con il chiaro intento di metterlo contro il presidente Conte. Tutte falsità che smentiamo.

Il ministro Di Maio in queste ore sta continuando a lavorare in sinergia con tutto il governo per uscire dalla crisi sanitaria e ripartire", è il chiarimento fatto dallo staff del grillino in merito alla notizia lanciata da La Stampa.

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