Di Maio è rimasto solo: che fine ha fatto il suo (ex) amico Di Battista?

Da quasi un mese Alessandro Di Battista ha fatto perdere le sue tracce. Tornato in Italia per aiutare il M5S a vincere le elezioni regionali in Abruzzo, il suo contributo è stato pressoché nullo. E ora è scomparso, lasciando Di Maio solo contro tutti

Di Maio è rimasto solo: che fine ha fatto il suo (ex) amico Di Battista?

Non è più tra i trending topic di Twitter, né richiesto come prima dalle tv di tutta Italia. È sparito nel nulla, poco tempo dopo l'abbuffata di apparizioni sul sito del Movimento 5 Stelle e sul piccolo schermo nel tentativo di salvare la baracca pentastellata. Stiamo parlando di Alessandro Di Battista, l' (ex?) "fratellone" di Luigi Di Maio, il Dibba tornato di fretta dal Sudamerica per risollevare il morale delle truppe a 5 Stelle e con esso i sondaggi che li davano in caduta libera. Il motivo? Bisognava vincere le elezioni regionali in Abruzzo.

Elezioni perse, anzi, straperse. Un flop colossale che ha visto il candidato grillino piazzarsi al terzo posto dietro centro-destra e centro-sinistra. Uno choc, uno smacco per chi ha fatto del superamento della vecchia logica bipolare della politica tricolore la propria summa ideologica. Era il 10 febbraio, meno di un mese fa. Da allora Di Battista si è progressivamente dileguato. Un'ultima ospitata da Floris a Dimartedì, il 12 febbraio, e il giorno dopo il video della sua esibizione caricato su Facebook. Da allora tutto tace. Segni di vita nessuno, neppure su Instagram, dove aveva abituato bene (sic) i suoi followers con uno scatto dietro l'altro, insieme alla compagna, figliletto e amici di una vita, tutti rigorosamente a 5 Stelle. Amici che adesso, però, non si fanno più vedere né sentire. Lui contraccambia, preparando forse il nuovo viaggio in India che aveva annunciato qualche tempo fa.

Fino a ieri, Di Maio e Di Battista facevano coppia fissa. Un perfetto gioco delle parti, con "Giggino" a calmare le acque e Alessandro a rimestarle con le sue frasi forti contro tutto e tutti: il Pd, la Lega, Forza Italia, l'Ue, persino la Francia. Poi, però, qualcosa ha cominciato a girargli storto. Prima lo scoop delle Iene che lo ha costretto a fare pubblica ammenda per il lavoro in nero dato dal padre (lui che parlava della legalità come il valore fondamentale del suo agire politico), poi la querela ricevuta da alcuni imprenditori sì Tav che, da Fazio, lo avevano visto e sentito parlare di tangenti e 'ndrangheta dietro agli appalti dell'Alta velocità. "Motivi personali".

Questa la spiegazione ufficiale che, secondo il Corriere della Sera, avrebbe dato il Dibba a chi gli chiedeva il motivo del suo passo di lato. Forse è solo un momento di riflessione, per poi tornare presto sugli schermi tv. Ma prima c'è l'India.

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