Mancano 5 miliardi di sgravi: altro che il masterplan promesso

Niente fondi per i giovani imprenditori del sud? Parte la class action . Il Mezzogiorno ribolle. Sono già un migliaio le imprese ed i professionisti che a Salerno hanno dato vita ad un comitato pronto ad assediare la Capitale

Mancano 5 miliardi di sgravi: altro che il masterplan promesso

Salerno Niente fondi per i giovani imprenditori del sud? Parte la class action . Il Mezzogiorno ribolle. Sono già un migliaio le imprese ed i professionisti che a Salerno hanno dato vita ad un comitato pronto ad assediare la Capitale. Un assalto simbolico, ma con tanto di carta bollata innestata a mo' di baionetta, per portare in tribunale con un'azione legale collettiva le ragioni di una protesta scatenata dalla scelta del governo di non rifinanziare il fondo (gestito da Invitalia) per l'autoimpiego e l'autoimprenditorialità, nel giro di 10 anni capace di creare per lo più al Sud 194.114 posti di lavoro, per 5,3 miliardi di agevolazioni concesse, a credito agevolato o a fondo perduto. Secondo la Ue, la più efficace tra le misure di sostegno all'imprenditoria, causa mancanza di soldi freschi stoppata per decreto il 9 agosto, all'indomani dello storico annuncio di Matteo Renzi alla direzione nazionale del Pd: «Il 15 o il 16 settembre mi piacerebbe che il Pd uscisse con un masterplan per il Sud».

Due mesi dopo, il Sud si ritrova senza un centesimo e con neppure un masterplan da sfogliare. Se qualcosa arriverà, sarà tra le pieghe della legge di Stabilità. Dove non potrà esserci spazio per tutto, men che meno per un organico (e costoso) piano di rilancio del Sud. Che possa esserci posto almeno per uno stanziamento in grado di far ripartire l'imprenditoria giovanile senza modificare i criteri di accesso al fondo lo sperano i parlamentari che non hanno mai smesso di incalzare il portatore sano di annuncite rintanato a Palazzo Chigi. Tra essi il democrat Tino Iannuzzi ed i forzisti Mara Carfagna e Basilio Catanoso. Alle loro interrogazioni ha risposto il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli. Negando responsabilità del proprio dicastero e di quello del Lavoro «nell'ambito del circuito finanziario di cui l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa è soggetto attuatore» e limitandosi a garantire un impegno «a richiedere ulteriori risorse». Nulla di più, proprio mentre Invitalia ha iniziato a notificare a migliaia di aspiranti imprenditori il rigetto delle rispettive istanze di accesso al fondo, avvisandoli della possibilità di vedersi restituita la documentazione presentata. Naturalmente, a spese del richiedente. Mai come in questo caso cornuto e mazziato.

«Siamo all'assurdo», punge Valentino Tarateta, commercialista anima del comitato dei ribelli: «Non chiediamo assistenzialismo ma di lavorare. Ci negano pure questo». Roma è avvisata: la spedizione dei Mille è alle porte.

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