Maniche lunghe e minigonne La donna non ha età

Il visone di Kors è intarsiato a fiori. Coach rinnova il blouson da studente americano

diNew York Le donne di oggi sono tutte ragazze dai 9 ai 90 anni finché respirano. Certo per evitare commenti velenosi tipo «dietro liceo, davanti museo» prima di lanciarsi nello shopping selvaggio conviene dare un'occhiata alla carta d'identità e scegliere di conseguenza. Con Michael Kors si va sempre sul sicuro, ma la sua collezione invernale in passerella ieri mattina a New York è dedicata a tutte le donne che lo hanno ispirato in 35 anni di carriera: Lee Radzwill con la sorella Jackie Kennedy, Catherine Deneuve, Alexa Chung, Blake Lively e Diana Ross. «La prima di tutte è stata ovviamente mia madre, ma oltre a essere un cliché modaiolo, non oso pensare alle reazioni del fantasma della nonna» dice scherzando fino a un certo punto lo stilista che a soli 5 anni disegnò il vestito per le seconde nozze della mamma Joan, ex modella, gran lavoratrice e incondizionata fan del figlio. In poche parole il motore di ricerca dello stile Kors è quel fascino consapevole che si conquista solo con il tempo ferma restando una totale adesione alle regole della modernità. Infatti 12 pezzi della bellissima collezione sono in vendita da ieri mattina sul sito del brand e nella boutique monomarca di Madison Avenue: un altro inchino sull'altare del «ready to wear, ready to shop» che sta rivoluzionando il fashion system. Quanto alla moda ci sono pezzi sensazionali come il visone intarsiato a fiori sui toni del beige e del caramello (le tinte feticcio della Deneuve in Belle de Jour) ma anche nel nuovo punto di azzurro che sta emergendo come tendenza cromatica di New York. Poi ci sono tanti pantaloni tagliati benissimo, alcuni bei tailleur con la gonna corta e una marea di camice con le maniche lunghe: una precisa richiesta delle clienti di una certa età che non vogliono più mostrare le braccia nude, ma anche delle giovanissime che banalmente patiscono il freddo. A loro pensa comunque Stuart Vevers con il brand Coach 1941 che il quarantatrenne designer inglese ha rilanciato in soli due anni. La sfilata si svolge nella palestra di un college americano perfettamente ricostruita sotto un tendone eretto sull'Hudson River con gigantesca statua di ghiaccio all'ingresso che rappresenta non si sa bene perchè un Tirannorex. Le ragazze indossano innumerevoli variazioni sul tema del Varsity, ovvero il blouson tipico degli studenti che fanno tanto sport, baseball in testa. In alternativa ci sono stupendi cappottoni di gusto militare, montoni in tutte le salse, uno più bello dell'altro, grandi pullover con stemmi studenteschi e patch a forma di teschio, gonnelline corte, stivaletti da cow boy anche in pelle dorata, borse, borsine e borsette d'ogni tipo. Di più non si può volere da un marchio nato nel 1941 come laboratorio per la confezione artigianale dei guantoni da baseball. Infatti basta evitare le proposte più estreme per potersi concedere questo stile da ragazza che mette di buon umore. A New York le code sono d'obbligo anche in caso di freddo polare, neve o pioggia molesta. Quella per assistere alla proiezione in anteprima di Seed, vale assolutamente la pena: uno spettacolo poetico ed ermetico in parti uguali. Si tratta dell'undicesimo appuntamento con Women's Tale, i cortometraggi che Miu Miu commissiona ad autorevoli registe (stavolta è la giapponese Naomi Kawase) per celebrare la femminilità nel XXI secolo.

La storia in sé è molto semplice: lui come un novello Paride offre la mela alla bella del suo cuore e lei la regala a un homeless. Spettacolari le riprese di natura in cui questa giovane donna diventa una fata senza età.

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