Marche al Pd Ceriscioli Spariscono Udc e Ncd

Il candidato Pd davanti a tutti, seguito da M5s e centrodestra. Crolla l'affluenza alle urne, che sfiora il 50%

Marche al Pd Ceriscioli Spariscono Udc e Ncd

Il candidato del Pd e del centrosinistra Luca Ceriscioli stacca tutti con il 39% dei consensi, secondo è il candidato di M5s Gianni Maggi, mentre resta indietro il presidente uscente della Regione Gian Mario Spacca (Marche 2020-Ap, Fi e Dc) che con il 13,8% è solo quarto.

È il quadro che emerge dalla seconda proiezione del voto per le regionali nelle Marche. Dietro Ceriscioli si piazza Maggi con il 25,9%, seguito da Francesco Acquaroli (Fdi-An) con il 17,3%. Crollo dell'affluenza alle urne, che sfiora il 50% (nel 2010 era andato a votare il 62,7%).

L'elettorato boccia l'operazione tentata da Spacca, ex Pd che dopo due mandati ha rotto con il centrosinistra e si è ricandidato, questa volta sostenuto da una formazione centrista costituita dalla sua lista Marche 2020 insieme a Area Popolare, alla quale si sono poi aggregati Forza Italia e la rediviva Democrazia Cristiana. Ceriscioli invece ha potuto contare, oltre all'apporto dei centristi e della lista 'laicà Uniti per le Marche (Verdi, Psi, Idv, civiche), su un Pd particolarmente mobilitato, dopo mesi di lotte interne, e galvanizzata dalla presenza del premier Matteo Renzi per la chiusura della campagna elettorale. Spacca non era riuscito a convincere la maggior parte dell' Udc delle Marche ad essere della partita: i dirigenti dell' Unione di centro (tranne alcuni) hanno preferito rimanere con il centrosinistra, in una inedita lista con i Popolari Marche e Centro democratico.

E gli elettori delle Marche non si sono lasciati conquistare neppure dal quello che è stato definito "un modello politico per l'Italia", cioè il debutto sul territorio di Area Popolare, la sigla creata da Udc e Ncd per le europee del 2014 e da poco sfociata nella creazione di gruppi parlamentari unitari.

Ottima l'affermazione del candidato stellato Maggi per il debutto di M5s alle regionali e notevole quella di Acquaroli, trainato da Fdi-An e Lega e dai leader nazionali Giorgia Meloni e Matteo Salvini che hanno girato le Marche in lungo in largo durante la campagna elettorale.

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