Mariupol, cadaveri ammassati al supermarket. E i russi rubano 3mila tonnellate di metallo

La denuncia del consigliere del sindaco: "Corpi come fossero immondizia" Una nave ormeggiata al porto riempita di materiale prelevato in Ucraina

Mariupol, cadaveri ammassati al supermarket. E i russi rubano 3mila tonnellate di metallo

Mariupol capitale dell'inferno. La città sulle rive del Mar d'Azov, da qualche settimana nelle mani dei russi, continua a non trovare pace. È di ieri la notizia che i russi starebbe ammonticchiando i cadaveri degli ucraini da loro stessi uccisi in un supermercato: ad affermarlo è Petro Andriushenko, consigliere del sindaco, su Telegram: «Nei locali del Schyryi Kum supermarket sul viale Svobody, i russi hanno creato una discarica di corpi dei caduti ucraini riemersi dalle tombe quando hanno cercato di aggiustare le condotte d'acqua e anche cadaveri esumati. Li stanno accumulando come se fossero immondizia». Andriushenko posta anche una foto diffusa dal canale Telegram «Mariupol Now».

Lo stesso Andriushenko racconta anche dei continui saccheggi di metallo da parte dei russi. Una nave, la «Slavutych», registrata a Rostov sul Don, in Russia, avrebbe gettato l'ancora nel porto di Mariupol scortata dai militari russi, e da due giorni starebbe caricando il metallo rubato nelle varie località ucraine e destinato probabilmente a essere portato proprio a Rostov. Il «bottino» ammonterebbe a 2.700 tonnellate di metallo. La denuncia era partita sabato da Lyudmilla Denisova, commissaria parlamentare ucraina per i diritti umani, attraverso la sua pagina Telegram: «Dopo il grano, ora i russi portano via il metallo dai territori ucraini», aveva scritto, spiegando in tal modo il fatto che i russi si fossero dati da fare per sminare una parte del porto della città. «Inoltre, per una più conveniente rimozione del bottino, gli occupanti hanno iniziato a ripristinare i collegamenti ferroviari a Mariupol e Volnovakha», ha aggiunto la commissaria, secondo cui prima dell'invasione Mariupol ospitava circa 200mila tonnellate di metallo per un valore di 170 milioni di dollari. Mariupol ospita alla sua periferia meridionale una delle più grandi acciaierie d'Europa, Azovstal, che per settimane e fino alla resa è stata il cuore della resistenza delle milizie ucraine nell'assedio della città.

Mariupol è certamente uno dei luoghi in cui è avvenuto il maggior numero di crimini di guerra. Dei quali parla diffusamente, in un'intervista all'Adnkronos, Arsen Avakov, ex ministro dell'Interno ucraino dimessosi dopo oltre sette anni di governo meno di un anno prima dell'inizio dell'invasione russa. «La Russia - assicura Avakov - sta effettuando un'invasione militare dell'Ucraina sovrana. Il regime di Putin sta conducendo il genocidio del popolo ucraino, bombardando le nostre città e villaggi, uccidendo, stuprando e rapinando la popolazione civile, mandando le persone nei campi di concentramento. Ma perderà, senza dubbio, e subirà le meritate conseguenze della guerra di aggressione, il collasso dell'economia, il pagamento di enormi riparazioni». Secondo l'ex ministro «i criminali di guerra, il governo, i militari che stanno commettendo crimini efferati nelle città occupate, i propagandisti dovranno affrontare un Tribunale internazionale, un nuovo grande processo di Norimberga le cui udienze, a mio avviso, dovrebbero tenersi a Kharkiv e a Mariupol vittime di violenti bombardamenti.

Se qualcuno riuscisse a sfuggire al banco degli imputati, sono sicuro che lo troveremo: puniremo chiunque abbia le mani sporche del sangue ucraino, chiunque abbia impartito ordini criminali, chiunque li abbia eseguiti, chiunque si sia occupato della propaganda del nuovo fascismo russo e della guerra contro l'Ucraina».

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