Camminava a piedi nudi per strada, vestito con una tunica lunga, urlando invasato «Allah akbar, Allah è grande».
Agitato, su di giri, ha fatto fuoco contro un rappresentante delle forze dell'ordine, che gli si era avvicinate per bloccarlo e alla fine è stato ucciso. Sono stati minuti di terrore quelli vissuti ieri a Fara Vicentino, in provincia di Vicenza, dove verso l'ora di pranzo la strada che collega il comune a quello di Breganze, si è trasformato in Far West, proprio davanti agli occhi di decine di testimoni.
Un cittadino marocchino è morto in un conflitto a fuoco con i carabinieri, dopo aver sparato a un vigile, ferendolo con una pistola sottratta al militare. Secondo una prima ricostruzione, il nordafricano si era messo a urlare lungo la strada, allarmando i passanti, che avevano chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Sul posto erano giunti gli agenti della polizia locale e una pattuglia dell'Arma, per riportare alla ragione l'esagitato e capire cosa stesse accadendo. Ma lo straniero continuava a gridare frasi senza senso.
Allora vigili e carabinieri hanno tentato di immobilizzarlo, ma l'uomo è stato più veloce e, durante la colluttazione, ha sfilato a un militare la pistola d'ordinanza dalla fondina e ha fatto fuoco. L'agente di polizia locale, Alex Frusti, 41 anni, referente dell'Alto Vicentino, è stato colpito all'addome e agli arti inferiori ed è caduto a terra. A quel punto un carabiniere ha sparato a sua volta, «freddando» il marocchino. Frusti è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Santorso, dove è stato operato immediatamente. Un proiettile lo ha raggiunto al torace, danneggiando un polmone, un altro a un piede. L'intervento chirurgico è stato condotto dall'equipe guidata da Giuseppe Portale, direttore della Chirurgia Generale, che poi ha disposto del paziente in terapia intensiva. I medici hanno fatto sapere che la prognosi è riservata, ma le condizioni del ferito sono stabili, respira autonomamente ed è vigile.
«Gli agenti stavano facendo il loro giro di routine - ha spiegato la sindaca di Fara Vicentino, Maria Teresa Sperotto - e hanno chiamato i carabinieri perché avevano bisogno di supporto. In quel momento dev'essere successo il fatto. Me ne rammarico per tutti, sia per la persona che è deceduta, sia per il nostro agente rimasto ferito».
Sul posto poco dopo è arrivato il magistrato di turno e la strada è stata transennata a lungo per permettere i rilievi delle forze dell'ordine. Per capire le cause del gesto da parte del nordafricano, saranno necessarie oltre alle testimonianze dei presenti e ai video di sorveglianza, anche l'autopsia per sapere se l'uomo fosse sotto effetto di sostanze. Inoltre le perizie sulle armi serviranno a ricostruire l'esatta dinamica e avere certezze sulle responsabilità dei singoli. «Voglio sperare che ora non ci sia chi darà la colpa alle forze dell'ordine per quanto accaduto», ha commentato il vicepremier e ministro Matteo Salvini sui social, mentre il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo ha ringraziato i carabinieri, facendo all'agente rimasto coinvolto sentiti «auguri di pronta guarigione». Piena solidarietà a Frusti e alle forze dell'ordine coinvolte, anche dal presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin.
«Un fatto grave - ha detto - che avrebbe potuto avere risvolti ancor più drammatici per la comunità se non ci fosse stato l'intervento deciso della polizia locale dell'Alto Vicentino e dei carabinieri. A loro la mia gratitudine e quella dell'ente che rappresento».
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