Mattarella, allerta russa. "Tempesta di fake news"

Il capo dello Stato in Moldavia: "Disinformazione inaccettabile". E sul voto Ue: "Decisioni veloci"

Mattarella, allerta russa. "Tempesta di fake news"
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Lì a Est, dopo le montagne, si spara e si muore. «Oltre il confine, a poche centinaia di chilometri da qui, infuria la brutale guerra di aggressione scatenata dalla Federazione Russa». E mentre l'Europa non tiene il passo, non trova le risposte giuste, non riesce ad «affrontare i problemi» per colpa delle sue «procedure lente e ritardate», Mosca combatte l'Occidente con tutte le armi. «Ci sono in Italia costanti tentativi di influenza disinformatica - denuncia Sergio Mattarella -. Una diffusa tempesta di fake news, di falsità volte a screditare e destabilizzare. Sono forme di ostilità inaccettabili che richiederanno interventi in sede Ue e Nato per stabilire regole di comportamento e di rispetto nei confronti degli altri Paesi». Benvenuti alla dezinfirmatsiya dello zar. «Le intrusioni - ricorda il capo dello Stato - si intensificano nei momenti elettorali». Siti web, piattaforme «che nascono e scompaiono», un vero attacco organizzato.

Servono polso, fermezza. Anche la Moldavia, dove il capo dello Stato si trova in visita ufficiale, può finire da un momento all'altro nelle mani del Cremlino. Intanto Bruxelles è impantanata, affogata nella burocrazia, bloccata da veti incrociati e interessi nazionali divergenti, priva di un esercito comune, senza una politica estera condivisa. «I problemi nascono velocemente, si sommano ad altri problemi e non aspettano ma chiedono risposte immediate, tempestive», dice Mattarella. Se non vogliamo che siano altri a scegliere per noi, «è indispensabile che l'Europa si dia delle modalità decisionali che consentano di rispondere in fretta, senza aspettare i tempi di procedure lente e ritardate». Mediazioni infinite, gelosie nazionalistiche, la difficoltà di mettere sempre d'accordo 27 governi. Così non va, servono «riforme profonde».

A Chisinau Mattarella incontra la presidente Maia Sandu e pronuncia un discorso piuttosto duro con Mosca. Promette appoggio e aiuti a Kiev. «Il recente vertice del G7 ospitato dall'Italia ha confermato come la nostra volontà di assistere l'Ucraina proseguirà fino a quando necessario. Libertà e democrazia non sono mai garantite d'ufficio, vanno difese e consolidate». Insiste sulla tutela dei valori occidentali, cioè regole liberali e rispetto dei diritti umani, e questa la linea pure di Palazzo Chigi. Nato e Ue adesso devono puntellare la frontiera orientale, coprendo politicamente e militarmente gli Stati intermedi. «Completare l'Unione Europea in senso pieno è un'esigenza storica ineludibile. Quindi l'allargamento va promosso - dice a una Sandu rinfrancata - aiutando i Paesi candidati a raggiungere gli standard velocemente». Dobbiamo accoglierli «in fretta» e «senza indugio», prima che entrino nell'orbita di Putin.

E qui però si torna alla debolezza strutturale di Bruxelles, all'incapacità con le attuali regole di affrontare subito i problemi. «In un mondo sempre più contrassegnato da grandi soggetti internazionali - ripete - se l'Unione non è in grado di fornire risposte immediate, i problemi saranno risolti dalle decisioni di altri». Non possiamo più restare solo un enorme mercato, non ce lo possiamo permettere: perderemo pure quello.

Dunque riforme. Più poteri alla Ue, più cessioni di sovranità nei campi geopolitici sensibili, più agilità di manovra. I nostri tempi «sono troppo lenti», le scelte «ritardate», gli scenari inafferrabili. «È indispensabile completare la dimensione finanziaria, come pure dar vita, realmente, a una politica estera e di difesa comune, necessità sollecitata oggi dall'aggressività della Federazione Russa».

Riempire quel buco è «un'esigenza» che c'è sempre stata, però adesso «è moltiplicata nella sua urgenza». «Questo compito sarà affidato ai vertici che saranno formati nelle prossime settimane. La questione - conclude Mattarella - è finalmente all'ordine del giorno».

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