Caso Open, Renzi smonta le accuse e denuncia i magistrati

Dopo il rinvio a giudizio per la fondazione Open, Matteo Renzi prepara le sue contromosse e attacca: "Non ho commesso reati"

Caso Open, Renzi smonta le accuse e denuncia i magistrati

Dopo il rinvio a giudizio per il caso della fondazione Open, Matteo Renzi ha fatto sapere tramite il suo ufficio stampa che procederà per vie legali contro i pubblici ministeri che stanno seguendo la pratica e hanno firmato la richiesta di rinvio. Il senatore arriva allo scontro frontale con la magistratura in attesa del 4 aprile, quando è fissata la prima udienza davanti al giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Firenze. "Io non ho commesso reati, spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso", dice ora il senatore.

Le parole di Matteo Renzi sono durissime: "Si tratta di un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019 poi giudicati illegittimi dalla corte di Cassazione. Finalmente inizia il processo nelle aule e non solo sui media. E i cittadini potranno adesso rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell’accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze".

Ed è proprio contro i magistrati che stanno indagando su di lui che nel comunicato diramato dall'ufficio stampa del senatore di Italia viva viene espresso il massimo biasimo: "È utile ricordare a questo proposito che la richiesta è stata firmata dal Procuratore Creazzo, sanzionato per molestie sessuali dal CSM; dal Procuratore Aggiunto Turco, che volle l’arresto dei genitori di Renzi poi annullato dal Tribunale della Libertà e dal Procuratore Nastasi, accusato da un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri di aver inquinato la scena criminis nell’ambito della morte del dirigente Mps David Rossi. Questi sono gli accusatori".

Nella nota, poi, viene sottolineato che il senatore Renzi aveva fatto domanda di audizione dopo che i pubblici ministeri risposto alle istanze della difesa ma l'interrogatorio non è mai avvenuto e, nel frattempo, per il leader di Italia viva è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. "Un atto scontato", si legge nella nota, che coinvolge anche Maria Elena Boschi, delfina del senatore ed ex ministro, anche lei rinviata a giudizio per finanziamento illecito. Sono in tutto 11 le persone che sono state rinviate a giudizio i 4 aprile.

Matteo Renzi ha già fatto sapere tramite il suo ufficio stampa che è al lavoro per produrre le memorie difensive in vista dell'udienza ma non solo. Perché in queste ore il senatore ha firmato "una formale denuncia penale nei confronti dei magistrati Creazzo, Turco, Nastasi.

L’atto firmato dal senatore sarà trasmesso alla Procura di Genova, competente sui colleghi fiorentini, per violazione dell’articolo 68 Costituzione, della legge 140/2003 e dell’articolo 323 del codice penale". Alla luce di questo, ha chiesto di essere ascoltato dai pm genovesi e si riserva di produrre ulteriore materiale.

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