Non è mai troppo tardi per rivendicare certi diritti. Anche se dovessero servire 71 anni di avvocati e gradi di giudizio. Dio volendo, e se nel frattempo non soccombi per lo rabbia e lo sconforto. Costui è in salute e ce l'ha fatta grazie a una sentenza diventata irrevocabile nel 2012 che stabilisce in maniera scientifica come lui, anziano veneziano vissuto in povertà per quasi tutta la vita, fosse il figlio naturale del ricco spedizioniere della Giudecca Nicolò Salmini, morto nel 1948 a Padova, lasciando tutti i suoi beni (e sono tanti) all'ostile sorella. Liquidi, immobili, terreni coltivabili ora di proprietà di un padovano, ultimo erede di una fortuna milionaria.
Questa è la storia di Angelo Lizier, oggi 84enne, che nasce dalla relazione tra Nicolò Salmini, facoltoso spedizioniere di Padova e Maria Lizier, impiegata del catasto. Il 6 marzo 1948 Salmini muore a Padova, celibe e rifiutandosi di riconoscere il figlio illeggittimo. Nel 1939 il commerciante, proprio per quel bambino, finisce al centro di uno scandalo giudiziario e viene processato per aver tentato di costringere l'amante ad abortire. Riesce a cavarsela con l'assoluzione del giudice che non ritiene idoneo il modo con il quale aveva sollecitato Maria Lizier all'aborto. L'avvocato Enrico Cornelio, che segue il caso, rivela che «nella sua condizione di figlio illegittimo, il mio cliente fu costretto a nascere senza padre e in estrema povertà». Nicolò Salmini, morto nel dopoguerra, nomina come erede la sorella, lasciandole tre appartamenti nel centro storico di Venezia. Da quel momento ha luogo la battaglia legale della signora Lizier (deceduta nel 1993) e di suo figlio per riconoscere la paternità. Nel 2009 la riesumazione della salma di Nicolò Salmini e il test del Dna confermano che l'uomo è il padre biologico di Angelo Lizier. Nel frattempo parte la causa per dichiarare Angelo Lizier erede legittimo. Nel 2016 la prima vittoria in aula: il tribunale di Venezia revoca il testamento con il quale il commerciante lasciava alla sorella tutti i suoi beni (oggi ai nipoti). Angelo Lizier viene nominato unico erede legittimo. Ma nel 2018 la Corte d'appello di Venezia annulla la decisione ritenendo che «Salmini in punto di morte sapeva di avere un figlio e quindi scelse volontariamente di non dichiararlo erede». Infine la Cassazione che accoglie il ricorso, rinviando tutto al tribunale di II grado che dovrà ora attribuire all'84enne i beni del padre biologico.
La revocazione del testamento «per sopravvenienza di figli - scrive la Suprema corte - ha fondamento oggettivo, riconducibile alla modificazione della situazione familiare rispetto a quella esistente al momento in cui il defunto ha disposto dei suoi beni». Soddisfatto Angelo: «L'ho sempre saputo che era mio padre».
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