Anche Giorgia Meloni spara a zero sull'esecutivo guidato da Giuseppi durante il suo intervento tenuto alla Camera prima della dichiarazione di voto. Un attacco che parte dalla considerazione del terribile momento che stanno vivendo tutti gli italiani. Il popolo non può permettersi un governo come questo, né tantomeno uno ancora più debole, ha esordito la leader di FdI.
"L'Italia ha bisogno di qualcuno che abbia la capacità di indicare la rotta. Il mare è in tempesta, qualche volta dovremo stare sotto coperta. Ma quei sacrifici alla fine ci porteranno in un porto sicuro e tornerà il sole", ha detto con ottimismo la Meloni, come riportato da AdnKronos, prima di dedicarsi agli affondi nei confronti del presidente del Consiglio (ancora) in carica. "Se avesse a cuore il destino di questa nazione si sarebbe già fatto da parte, perché adesso è un altro tempo: adesso è il tempo dei patrioti, della libertà, dell'orgoglio".
Forte l'imbarazzo nel giudicare poi l'operato dell'uomo dei dpcm notturni, ora alla disperata ricerca di qualche voto in più per poter restare aggrappato alla tanto amata poltrona di premier. Un tentativo definito senza mezzi termini "mercimonio". "Ricordo quando diceva voliamo alto: con la Mastella Airlines, voi la prima Repubblica la fate ampiamente rimpiangere, perché c'erano sempre gli stessi partiti e cambiavano i presidenti del Consiglio. Adesso si vorrebbe addirittura che ci fosse sempre lo stesso presidente del Consiglio e cambiano continuamente quelli che lo sostengono", ha attaccato la leader di Fratelli d'Italia, prima di affossare definitivamente Giuseppi, definendolo come"uno sconosciuto uscito dal cilindro di un comico, del quale gli italiani, quando in 32 milioni sono andati a votare nel 2018, non conoscevano neanche l'esistenza".
"Lei Conte si presentò come avvocato del popolo: avvocato d'ufficio, perché gli avvocati la gente se li sceglie e non è il caso della sua presenza", ha quindi proseguito la Meloni. Peccato che alla fine il presidente del Consiglio si sia invece rivelato "perfetto per l'Unione europea per i grandi media al servizio di poteri forti, perché è perfettamente in grado di assumere esattamente la forma che gli chiede il suo mandante: praticamente Barbapapà".
Giorgia Meloni, che nel corso del suo intervento si è sempre rivolta a Conte utilizzando l'appellativo "avvocato" (e mai premier o presidente), lo ha quindi accusato di aver distrutto l'Italia per poi presentarsi "come quello che la vuole ricostruire, raggranellando una serie di disperati voltagabbana che però chiamiamo ricostruttori". La leader di FdI ha quindi concluso auspicando che un improvviso barlume di buonsenso smuova le coscienze dei membri del Parlamento, impedendo la riuscita del giochino di Cont
Ad unirsi al giudizio impietoso di Giorgia Meloni anche Maria Stella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia."Per la terza volta viene qui a chiedere la fiducia, forse se i suoi governi durano meno di un anno, qualche ragione ci sarà...", ha dichiarato, rivolgendosi al premier. "Certo, la responsabilità non è solo sua. Un minimo di autocritica ce lo saremmo aspettata. Voglio rispondere subito al suo appello. Noi siamo profondamente e autenticamente europeisti, liberali e socialisti ma siamo alternativi alle forze che la compongono".
"Presidente, se ha i numeri per andare avanti, vada avanti. Ma se, come noi crediamo, i numeri non ci sono, abbia il coraggio di dare le sue dimissioni e vada al Colle. Basta perdite di tempo. Noi non voteremo fiducia e resteremo orgogliosamente all'opposizione", ha aggiunto Gelmini. "Forse in quest'Aula lei otterrà la fiducia, non so se la otterrà al Senato. Ma una cosa è certa: la formula politica che la sostiene è fallita. Il Paese mai come oggi ha bisogno di essere governato". Dopo aver ricordato che, nonostante la crisi dell'esecutivo, Forza Italia ha continuato ad avanzare proposte per il bene del Paese, Gelmini ha accusato Conte di aver fatto troppe dirette su Facebook, senza però tuttavia mai affrontare i problemi in maniera seria. Impegnato nella campagna acquisti di gennaio, Giuseppi si appresta a sfoderare gli assi nella sua manica,"senatori che riuscirete a convincere chissà con quali metodi, forse, ad appoggiare questa maggioranza, e quelli saranno portatori non di istanze politiche ma di istanze personali. Non è questa la modalità con la quale procedere", ha ammonito Gelmini.
Nessuna fiducia neppure da Forza Italia, quindi, ha spiegato in
conclusione la capogruppo azzurra:"Con il centrodestra costruiremo le condizioni per tornare al governo. Prima o poi le elezioni ci saranno, e sono certa che la nostra coalizione tornerà a guidare questo Paese".
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