La cancelliera Angela Merkel ha aperto la conferenza stampa alle 15.20, con due ore abbondanti di ritardo sull'orario previsto. La circostanza ha fatto pensare a qualche dissidio sorto durante la lunga teleconferenza fra la guida del governo federale e i 16 presidenti dei Länder, e più probabilmente fra alcuni di questi. Alla fine la leader tedesca si è presentata davanti ai giornalisti accompagnata come ormai è tradizione dal governatore della Baviera, Markus Söder, e dal sindaco-premier di Amburgo Peter Tschentscher. «La prima fase della pandemia è dietro di noi e siamo all'inizio della seconda», ha esordito Merkel facendo subito capire che tirava aria di novità. E cosi è stato: la cancelliera ha dapprima rivendicato i risultati ottenuti sotto la sua guida «14 giorni fa abbiamo sperato che dopo la prima riapertura avremmo visto numeri bassi e oggi vediamo numeri bassi» quindi ha elencato le nuove misure di allentamento. Fra le quali la riapertura di tutti i negozi, la possibilità per una persona (sempre la stessa) di visitare un anziano ricoverato in un ospizio, quella «per due gruppi familiari di incontrarsi fuori casa» e ancora un concetto per la ripresa degli sport all'aperto senza dimenticare la tanto attesa ripartenza della Bundesliga da metà maggio con i tifosi che potranno seguire le partite solo da casa. Via libera anche all'istruzione: l'idea è che ogni bambino in età scolare o prescolare torni all'asilo o a scuola almeno per un giorno prima dell'estate. Le università continueranno invece a funzionare online. Quanto al settore ristorazione, l'esecutivo ha lasciato ai governi regionali la decisione sul quando farlo ripartire sempre fra mille cautele.
Misure che dovrebbero mettere a tacere le polemiche dei giorni scorsi, con i governatori dei Länder più colpiti dal coronavirus irritati dalle fughe in avanti di quelli (soprattutto all'Est) dove il contagio appare del tutto sotto controllo. Ma attenzione, ha avvertito la cancelliera, «le restrizioni al contatto sono un elemento-chiave del nostro approccio». Fino al 5 giugno il distanziamento sociale e le mascherine sui mezzi di trasporto e nei negozi restano tassativi. Poi un'altra novità. Se una città o un circondario registreranno più di 50 casi di coronavirus ogni 100mila abitanti per sette giorni consecutivi, il Land competente dovrà reintrodurre nuove misure di lockdown. Una fase 2 su misura che fa tesoro dell'assetto federale della Germania e cerca di minimizzare i danni per l'economia definendo «zone rosse» via via più piccole. Parlando dopo Merkel, Söder ha spiegato che tutti i Länder seguiranno lo stesso percorso: a cambiare sarà solo la velocità, «per cui in Baviera, più colpita dal contagio, i ristoranti apriranno più tardi». La posta in gioco è alta: trovare una quadra fra la sicurezza e la libertà, anche economica, dei cittadini. Sul breve periodo i Länder come la Baviera e quelli costieri del nord sperano che con la stagione estiva alle porte ai tedeschi sia permesso di viaggiare all'interno della Repubblica federale e vogliono farsi trovare con le carte e gli ospedali in regola. La triste conta del virus ci parla di 167mila malati in Germania, 6.993 decessi e 135.200 guariti.
E Merkel, data per politicamente esaurita fino a pochi mesi fa, è tornata nel cuore dei tedeschi: se si votasse domenica prossima, la sua Cdu raccoglierebbe il 38 per cento dei consensi contro il 26 di inizio marzo (dato Forsa).
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