Matteo Salvini ha invitato Giuseppe Conte a un confronto pubblico su uno dei temi politici più spinosi: la questione del Mes.
Il segretario del Carroccio, in piazza Montecitorio a Roma per la manifestazione degli ambulanti, è tornato ad attaccare il premier sul Meccanismo europeo di stabilità, la cui riforma sarebbe stata avallata da Conte senza prima informare il Parlamento. Negli ultimi giorni, ogni partito politico in causa ha scaricato la responsabilità sugli avversari in uno scarica barile non certo utile alla causa. La Lega, che a detta di Conte era presente al tavolo sul Mes e conosceva l’argomento, afferma di aver sempre fatto muro a qualsiasi modifica del Fondo salva-Stati. I leghisti, dal canto loro, hanno accusato Conte di aver svenduto l’Italia a Bruxelles per favorire le banche tedesche e francesi. Il Movimento 5 Stelle, ai tempi del primo governo Conte contrario alla riforma del Mes, ora si trova a metà strada: i grillini non sembrano del tutto convinti dei diktat provenienti dai vertici dell’Ue, ma non intendono neppure colpire Conte.
Tutti contro tutti
Gli attacchi più forti all’indirizzo del presidente del Consiglio sono arrivati da parte di Salvini, che stamani ha usato una specie di jolly, invitando Conte a un confronto sul Mes: “Noi abbiamo sempre detto di non proseguire su quella strada, sono pronto a un confronto col presidente del Consiglio, anche domani. Mi piacerebbe avere un confronto pubblico davanti agli italiani col presidente Conte”. Ma Salvini non si è limitato a inchiodare Conte di fronte alle sue eventuali responsabilità: ha puntato il dito anche contro gli ex alleati di governo grillini. “Sul Mes Un voto parlamentare è richiesto. Se sto alle dichiarazioni passate il Movimento cinque stelle era per l'azzeramento totale. Vorrei guardare negli occhi i parlamentari M5s che firmeranno questa cambiale in bianco a un istituto privato senza responsabilità penale che gestisce i risparmi italiani. Mi rifiuto di pensare che possano fare questo”.
Fonti del Mef smentiscono Salvini
Salvini, insomma, sta utilizzando al meglio il dibattito sul Fondo salva-Stati per colpire il governo giallorosso là dove il nervo è scoperto. I leghisti hanno illustrato scenari da incubo nel caso in cui dovesse passare la riforma del Mes, tra ristrutturazione del debito pubblico e confisca dei conti dei cittadini italiani. Eppure fonti del Mef smentiscono quanto dichiarato dal Carroccio: “La riforma del Mes non introduce in alcun modo la ristrutturazione preventiva del debito pubblico e tanto meno prevede la confisca dei conti correnti italiani. È una notizia totalmente infondata e priva di ogni possibile riscontro, che continua a inquinare il dibattito con tesi fuorvianti e ingannevoli.
Sostenere, come fa l'articolo a cui fa riferimento il leader della Lega Matteo Salvini, che l'unica via per avere condizioni economiche e finanziarie forti e un debito pubblico sostenibile 'è la sua preventiva ristrutturazione o la confisca nottetempo dei conti correnti italianì è una ricostruzione totalmente priva di logica".Lo scontro sul Meccanismo europeo di stabilità è sempre più intenso, e non da escludere che possa contribuire a destabilizzare ulteriormente il Conte bis. Fino, chissà, a decretarne la caduta.
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