Corsa contro il tempo per i vaccini. «Tra luglio e agosto dobbiamo accelerare al massimo, oppure a settembre avremo la terza ondata dei non vaccinati». Roberto Battiston, fisico, grande conoscitore dei numeri del Covid, non sbaglia mai una previsione. «Ci troviamo di fronte a una situazione diversa che nel passato dice - C'è una competizione tra il vaccino e il contagio. E' una gara, capiremo chi sarà il vincitore tra qualche settimana».
Professore partiamo dalla finale degli Europei.
«Ieri sera in tutta Italia si sono formati capannelli che hanno coinvolto milioni di persone, assembrate e senza mascherina. E la variante indiana è andata a nozze. Tra dieci giorni purtroppo ne vedremo gli effetti. Ma la Delta è comunque partita a razzo già una settimana fa. L'indice di contagio cresce di 3 centesimi di punto al giorno. Ora siamo a 0,86 e aumentano solo i nuovi infetti giornalieri. Ma tra cinque giorni l'Rt raggiungerà 1 e cominceranno ad aumentare gli infetti attivi».
La sua stima per agosto?
«È possibile che si raggiungano o si superino le 10 mila unità al giorno. Che sono numeri ancora contenuti rispetto al passato. Ma non siamo ancora come l'Inghilterra».
Beh, lì ci sono 35mila nuovi contagi e solo qualche decina di morti al giorno.
«In realtà, in Inghilterra processano più di un milione di tamponi al giorno rispetto ai nostro scarsi centomila. E scovano gli asintomatici che vengono contati come infetti».
Però non si riempiono gli ospedali.
«La situazione lì sta cambiando rapidamente: se confrontiamo le ospedalizzazioni delle altre ondate rileviamo che questi tassi di crescita non sono diversi dalle precedenti».
Quindi cosa dobbiamo aspettarci in Italia?
«Lo capiremo tra qualche settimana. Noi siamo in ritardo di circa almeno un mese rispetto alla situazione inglese. E dobbiamo sfruttare questo periodo in cui la crescita è rapida ma i numeri sono ancora piccoli e dunque non intaccano gli ospedali. Bisogna fare il massimo numeri di vaccini».
Adesso però due terzi della popolazione è protetta.
«Si ma c'è un terzo di popolazione che invece è scoperta. In totale sono 18 milioni e mezzo i non vaccinati over 12. E tra questi ci sono ancora circa 3 milioni di over 50, più di 2,6 milioni di over 60, 1,4 milioni di over 70».
Tra cui no vax e molti indecisi.
«Bisogna che gli indecisi ci pensino molto bene prima di non vaccinarsi. Prima il Covid era un rischio per la società, ora il rischio diventa soprattutto di colui che si prende la malattia senza la protezione del vaccino. A settembre rischiamo una terza ondata dei non vaccinati».
Però senza ricoveri non si ritorna nell'emergenza.
«La variante Delta ha una capacità di trasmissione molto alta. Bastano pochi minuti senza mascherina accanto ad un infetto. Il rischio di contagiarsi è più alto di due volte e mezzo rispetto al febbraio 2020. E il rischio della malattia grave è identico a quella che c'era in passato. Se i numeri salgono molto potremmo rivedere anche un gran numero di morti in autunno».
Ma sarà un ritorno al passato?
«No, se oltre al vaccino, usiamo oggi gli strumenti che ci sono serviti per proteggerci in passato: distanziamento, mascherine, lavaggio mani. E speriamo che con l'aiuto della buona stagione la vaccinazione riesca ad arginare la variante Delta più aggressiva del 60%, cosi come ha fatto in marzo per la variante Alfa. Puntando a raggiungere l'immunità di gregge per pensare di tornare ad una vera normalità».
In settimana ci sarà una cabina di regia tra regioni e ministero.
Come dovrebbe intervenire la politica?«Con la massima prudenza. Potenziando il tracciamento e intervenendo per contenere il più possibile le violazioni delle norme sul distanziamento. Spingendo al massimo il ritmo del piano vaccinale».
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