"Da Messina stupiremo tutto il mondo. Sarà la Lega a rilanciare il Mezzogiorno"

Il viceministro: "L'attivismo di Matteo? Siamo un partito pragmatico. L'obiettivo è risolvere lo stallo trentennale delle infrastrutture in Italia"

"Da Messina stupiremo tutto il mondo. Sarà la Lega a rilanciare il Mezzogiorno"

Edoardo Rixi, viceministro leghista alle Infrastture ed ai Trasporti, disegna gli obiettivi a breve termine del Dicastero di cui fa parte.

Viceministro, è un Salvini sempre più operativo. Si tratta di una strategia studiata a tavolino?

«Ma no: è il modo di governare della Lega, che si misura sempre con le esigenze delle persone e dei territori. Matteo Salvini aveva già affrontato con spirito pragmatico la guida del ministero dell'Interno, affrontando le questioni legate ai migranti. E lo stesso spirito lo anima ora, che deve risolvere uno dei grandi problemi del nostro Paese: lo storico stallo trentennale delle infrastrutture».

Il ponte sullo Stretto potrebbe essere il fiore all'occhiello.

«Noi crediamo che il ponte sullo Stretto, esempio paradigmatico di perdita di tempo con la chiusura dei cantieri che erano già aperti nel 2012 e che sono stati chiusi, possa essere riallineato, come progetto, in un anno. Certo è che un'opera del genere non riguarda un ministero e un governo. Dobbiamo tornare a stupire il mondo. E smettere di dribblare le sfide che ci si pongono dinanzi».

Altri obiettivi a breve termine?

«Dobbiamo spendere tutti i soldi del Pnrr. Entro aprile avremo una mappatura di tutti i progetti. E sposteremo le coperture finanziarie in modo che tutte le opere possano essere riparametrate in relazione al Pnrr. Faremo una cosa che insegnano normalmente in qualsiasi azienda che si occupi di gestire la finanza: coprire con degli strumenti finanziari che vadano veloci tanto quanto i cantieri. Se ci sono cantieri in ritardo, non possiamo finanziarli con il Pnrr. Poi, come ministero, dobbiamo fare i conti con le autorizzazioni altrui. Tema che abbiamo in parte affrontato col nuovo Codice, come il rapporto con le soprintendenze. Questo per il futuro. Diverso è il discorso per i progetti già in essere».

Se le chiedo tre interventi da qui a qualche anno?

«Gliene posso dire anche di più. In ogni caso, un tema centrale è la rete autostradale, che va rinnovata di netto, pure se non c'entra con il Pnrr. Dobbiamo avere strade e autostrade degne di questo nome. Attualmente abbiamo dei colli di bottiglia che rischiano di bloccare il Paese. Un altro focus va posto, e in fretta, sulla rete ferroviaria. Vorrei che le principali direttrici ferroviarie siano realizzate in maniera definitiva, per davvero. L'Alta Velocità deve arrivare a Venezia, per dire. Serve all'economia un collegamento veloce tra il primo porto del Paese e Milano. E poi dobbiamo necessariamente rinnovare i treni Intercity, che hanno 45 anni. I problemi del Sud saranno risolti, a mio parere, col ponte sullo Stretto.

Quello sarà un'opera risolutrice. Non vuol dire rinunciare agli altri investimenti: vuol dire conferire un senso anche alle altre opere che stiamo per mettere in campo, collegando la rete ferroviaria siciliana al resto del continente».

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