Mario Draghi ha fatto visita alla scuola Dante Alighieri di Sommacampagna, in provincia di Verona, e ha dialogato con gli studenti, rivelando anche alcuni aspetti della sua vita privata. Lasciati a Roma i problemi della legislatura, che l'hanno portato a convocare un Consiglio dei ministri straordinario, quella del premier ai giovani è stata una lezione di riconoscenza verso la propria famiglia e di dedizione al lavoro. Nel discorso del presidente del Consiglio non sono mancati nemmeno i riferimenti ai valori che da sempre accompagnano il suo impegno professionale.
"Devo qualcosa a qualcuno nella mia vita per quello che sono diventato? Io devo moltissimo ai miei genitori, soprattutto dal punto di vista psicologico e formativo, per l'amore per il lavoro che mi hanno insegnato e il rispetto delle regole e una coscienza di quello che sei", ha detto Mario Draghi tra gli applausi degli studenti. A loro, ha spiegato l'importanza che hanno avuto gli insegnanti nel suo percorso formativo, che si è svolto tra l'Italia e l'America. "La gente non capisce quanti insegnanti bravi ci sono. Sono quelle persone che non solo si sacrificano ma si divertono a stare. Sono quelli che danno i primi messaggi della vita, aiutano a trovare la consapevolezza di voi stessi", ha spiegato il premier.
Tuttavia, oltre alla famiglia e agli insegnanti, Mario Draghi ha voluto rivolgere un pensiero a un'altra persona, fondamentale nella sua vita, per la quale ha chiesto un applauso ai presenti: "Ma la persona che devo ringraziare negli ultimi 40/50 anni è mia moglie. Ogni tanto mi viene in mente la quantità di fesserie che avrei fatto senza di lei. La capacità di capire il momento psicologico che passavo. E poi la famiglia che si è creata, i figli, i nipoti della vostra età. Quindi è tutta una storia bella che si centra su di lei, quindi un applauso per lei".
È stato un premier inedito quello che si è presentato agli studenti, una versione meno istituzionale ma più vicina ai cittadini, che sembra aver raccolto le simpatie dei giovani, da sempre diffidenti nei confronti degli adulti, specie se rappresentano le istituzioni. Colpiti dal discorso fatto dal premier, a Draghi i ragazzi hanno donato una rosa, destinata alla sua consorte.
Mario Draghi ha invitato gli studenti a rispettare i valori della nostra Costituzione, "la pace, la libertà, la democrazia, la pari dignità". Un impegno che deve partire dalle istituzioni per far sì che la teoria diventi pratica, "perché spesso uno dice delle parole che poi non hanno riscontro nei fatti. Ecco, quello è uno dei doveri che abbiamo tutti noi: cercare di far sì che alle parole corrispondano i fatti. Che alle parole della Costituzione, che sono bellissime, corrispondano i fatti". Poi ha spronato i giovani, quelli più provati dalla pandemia e da prospettive non esaltanti.
Li ha invitati a non arrendersi e a guardare al futuro con ottimismo, perché "è lì perché voi ne siate protagonisti, è come una partita, da giocare per vincere, bisogna essere contenti di starci. E niente ansia, mi raccomando"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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