Migrante incinta giù dal treno: bufera sui gendarmi francesi

In stazione a Mentone gli agenti di frontiera arrestano una famiglia: violenza contro mamma e bambino

Migrante incinta giù dal treno: bufera sui gendarmi francesi

Ci sono le immagini a incastrare i gendarmi. I poliziotti di frontiera francesi - evidentemente galvanizzati dalle dichiarazioni celoduriste del presidente Macron - ormai hanno deciso di andare giù pesante. Senza capire che quel modus operandi da terminator in divisa può rivelarsi, per la Francia, solo un clamoroso autogol. Sia a livello di immagine, sia sul piano di politico. Perché non c'è credibilità senza civiltà e l'autorevolezza di un Paese è l'esatto opposto del suo autoritarismo.

Giorni fa, invece, a bordo di un treno fermo alla stazione Garavan a Mentone si è assistito a una scena squallida e vergognosa: quattro agenti hanno trascinato fuori da una carrozza una migrante incinta sotto gli occhi indignati dei passeggeri che hanno tentato inutilmente di far desistere i gendarmi. Ma la polizia aveva deciso ormai di offrire di sé la faccia più truce, e nulla poteva farle cambiare atteggiamento. E così dopo lo «show» di Bardonecchia (con gli agenti che hanno fatto irruzione, sconfinando sul territorio italiano, per controllare i documenti di un migrante), ieri la gendarmeria di frontiera (questa volta sul proprio territorio nazionale) ha offerto il bis. Ma il video choc girato da tre studenti francesi presenti sul treno è diventato virale. Risultato: mezzo milione di visualizzazioni e commenti - quasi tutti - di condanna per l'operato degli agenti: «Si sono comportati come bestie». Immagini che immortalano l'arresto di una famiglia di migranti africani, padre bambino e moglie incinta, avvenuto il 16 febbraio scorso in un vagone del convoglio fermo nello scalo di a Mentone. Secondo i testimoni gli stranieri erano saliti sul treno poco prima, alla stazione di Ventimiglia. Nell'audio si sente il capofamiglia chiedere, in inglese, agli agenti di polizia del Crs francese: «Perché mi stai fermando? Mi chiedi se sono un criminale? Sono con mia moglie, è incinta, non toccarla». Ma uno dei poliziotti risponde: «Dammi il tuo bambino». Il tutto mentre un neonato, probabilmente il figlio della coppia sottoposta a controllo, piange a dirotto. Poi i momenti più concitati: con la donna trascinata nel corridoio e costretta a scendere dal convoglio insieme ai propri parenti.

Il motivo di tanta insensibilità da parte dei poliziotti? Stando alla versione degli agenti del Crs, l'uomo si sarebbe rifiutato di esibire i propri documenti di identità, causando «l'irrigidimento» dei poliziotti e la loro decisione di far scendere dal convoglio con metodi molto (troppo) spicci la famiglia africana; compresa la donna incinta che, secondo molte testimonianze, è stata «portata di peso dagli agenti, che la tenevano per gambe e braccia, sulla banchina ferroviaria».

Non resta che sperare che i gendarmi francesi si diano una calmata.

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