Migranti, Fico pesta il governo: "Prima di tutto salvate le vite"

Il presidente della Camera torna a polemizzare col governo: "Prima di tutto salvare vite". E chiede all'Europa un nuovo progetto per soccorrere gli immigrati in mare

Migranti, Fico pesta il governo: "Prima di tutto salvate le vite"

"Il punto è che siamo una Repubblica democratica che si fonda sul concetto di accoglienza, che è un valore sempre. In ogni epoca e ogni tempo". A pochi giorni dalla presa di posizione contro la linea dura del governo in tema di immigrazione clandestina, il presidente della Camera, Roberto Fico, torna a criticare l'esecutivo sulla chiusura dei porti. "Ci sono principi e valori che vanno oltre le leggi scritte, che sono quelli dell'accoglienza delle persone in sofferenza e più deboli", spiega auspicando che Italia e Unione europa diano vita a "un nuovo progetto" nel Mediterraneo per tornare a recuperare gli immigrati che partono dalle coste del Nord Africa alla volta del Vecchio Continente.

Nel Movimento 5 Stelle continua a montare il malcontento nei confronti di Luigi Di Maio che, in piena emergenza immigrazione, ha deciso di sostenere la linea dura dettata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. "D'ora in poi quelli che vogliono sbarcare glieli portiamo a Marsiglia", ha commentato tornando a puntare il dito contro la Francia di Emmanuel Macron. Per Fico, invece, non si possono fare distinguo perché ci sono "principi e valori che vanno oltre le leggi scritte" che, a suo dire, "sono quelli dell'accoglienza delle persone in sofferenza e più deboli". "Al di là dei governi e dei Parlamenti - aggiunge a margine della visita al museo di Capodimonte a Napoli - la legge suprema ti chiede di aiutare le persone ed è quello che si deve fare". La terza carica dello Stato ribadisce, dunque, che "l'accoglienza è fondamentale". "Salvare delle vite in mare è fondamentale - insiste - perché ogni volta che muore una persona nel Mediterraneo, così come dalle altre parti, dobbiamo sentirci tutti coinvolti". Quello che il presidente della Camera ha in mente è "un nuovo progetto" che impegni l'Italia e l'Unione europea a intervenire per aiutare gli immigrati che attraversano il mare. "Va bene anche il piano di investimenti per l'Africa, che dev'essere chiaro e trasparente - spiega - ma è chiaro che andrà da qui in avanti. Nel frattempo - continua - dobbiamo comprendere che ci sono persone in difficoltà che vanno salvate e che la Libia è una questione lunga da affrontare".

Le colpe, secondo Fico, non vanno assossate solo al governo, di cui il suo partito è azionista. Nel suo ragionamento tira in ballo anche i vertici di Bruxelles e li invita a "fare una politica estera comune nel Mediterraneo" altrimenti rischiano il fallimento. "Non c'è dubbio che l'Europa in momenti molto tragici ci ha lasciati soli - aggiunge - se siamo una comunità europea questa responsabilità dev'essere per forza comune". All'interno del Movimento 5 Stelle il presidente della Camera incarna l'ala più movimentista, una nutrita fronda di ribelli che guardano con più favore a un'alleanza con la sinistra. La coabitazione con il Carroccio, per intendersi, proprio non gli va giù.

Lo si evince soprattutto quando sono chiamati a votare quei provvedimenti che hanno un'impronta decisamente leghista, come è successo in passato con la chiusura dei porti, lo stop alle navi delle Ong e il decreto Sicurezza. Non a caso, ieri pomeriggio, l'ex grillino Gregorio De Falco ha rispolverato un'interrogazione, presentata coi pentastellati Elena Fattori e Paola Nugnes, in cui si minaccia di trascinare Salvini davanti alle corti europee.

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