Il "modello Albania" piace alla Ue. Sorpresa: la Francia appoggia l'Italia

Verso l'udienza della Corte di giustizia chiamata a emettere l'attesa sentenza sui "Paesi sicuri"

Il "modello Albania" piace alla Ue. Sorpresa: la Francia appoggia l'Italia
00:00 00:00

Il «modello Albania» prende quota in Europa. E in vista della fondamentale sentenza che la Corte di giustizia dell'Unione Europea dovrà emettere, la posizione dell'Italia appare sempre più forte, almeno a livello politico.

La sentenza andrà a dirimere il punto fondamentale del contenzioso con la magistratura italiana, ovvero se possa definirsi «Paese sicuro» uno Stato che non lo è per singole categorie. In altre parole se un Paese in cui vengono perseguitati i cristiani o gli Lbgt vada o no eliminato dalla lista.

Il procedimento davanti alla Corte del Lussemburgo inizierà il 25 Febbraio alle 9 del mattino. La discussione non avverrà in plenaria, organismo composto da 27 giudici, ma alla Grande Sezione, di fronte a 15 giudici. L'udienza sarà sostanzialmente pubblica. Sarà infatti sarà online dal pomeriggio, se dovesse chiudersi in mattinata, altrimenti se come è più probabile i tempi si allungheranno sarà resa pubblica la mattina successiva. La discussione verrà sostenuta da tre giuristi dell'Avvocatura di Stato.

La novità più rilevante, come raccontato dal Foglio, è l'adesione della Francia (nella foto il presidente Macron) che a sorpresa si è schierata a fianco dell'Italia. Un endorsement di uno dei Paesi fondatori che potrebbe contribuire a spostare gli equilibri. Finora i Paesi che hanno già fatto sapere di considerare legittimo e percorribile il modello che punta a istituire centri di detenzione collocati in Albania ma sottoposti alla giurisdizione italiana dove analizzare le richieste d'asilo, sono dodici: Francia, Bulgaria, Ungheria, Danimarca, Estonia, Grecia, Cipro, Lettonia, Lituania, Malta, Romania e Finlandia. Secondo alcune indiscrezioni altri tre Paesi potrebbero presto aderire ufficialmente all'istanza del governo di Roma.

Alcuni Stati Membri hanno già depositato una memoria scritta. Si tratta di Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Francia, Italia, Cipro, Ungheria, Malta, Olanda, Austria, Polonia, Slovacchia, Finlandia e Svezia. Non c'è il Portogallo di cui si temeva il pronunciamento contrario e neppure la Spagna. Nell'elenco di chi è intervenuto figura invece la Germania che non dovrebbe avere una posizione favorevole all'Italia. La Polonia, presidente di turno dell'Unione, presenterà invece un documento fortemente favorevole con cui si farà riferimento agli hub albanesi dell'Italia come un'iniziativa da cui prendere esempio. Così come non bisogna dimenticare che la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha citato l'accordo Italia-Albania come possibile modello da seguire nella lettera inviata al Consiglio europeo riunitosi a ottobre 2024 con l'obiettivo di individuare «soluzioni innovative» per la gestione dell'immigrazione irregolare.

La speranza dell'esecutivo è che il giudizio possa arrivare nel giro di tre mesi. Dopo un mese e mezzo potrebbero arrivare le conclusioni dell'Avvocato generale della Corte da cui si inizierà a intuire la direzione che prenderà il tribunale europeo.

Ma il fatto che un'ampia maggioranza di Stati Membri, insieme alla Commissione stessa, stiano inviando messaggi chiari sulla necessità di ricondurre la competenza sulle politiche di gestione dell'immigrazione sotto la giurisdizione dei governi è ovviamente un fattore che avrà un peso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica