Morta per il ritocco al seno. La versione dell'estetista: "Era viva, non sono fuggita"

La trans Pamela Andress di professione organizza eventi. "Dopo l'iniezione stava bene"

Morta per il ritocco al seno. La versione dell'estetista: "Era viva, non sono fuggita"

«Ho fatto l'iniezione, non potevo crederci». Giura di non essere fuggita Pamela Andress, la trans brasiliana 50enne indagata a piede libero per la morte di Samantha Migliore, la 35enne di Maranello che ha perso la vita giovedì dopo essersi sottoposta nella sua abitazione a un ritocco al seno.

Il marito, Antonio Bevilacqua, ha cercato invano di rianimarla, mentre arrivano i soccorsi, ma la donna che aveva sposato solo un mese fa, le è spirata tra le braccia. E la corsa nell'ospedale di Baggiovara è stata inutile. Per capire cosa abbia uccisa Samantha, mamma di cinque figli, saranno fondamentali i risultati dell'autopsia, già disposta dalla procura modenese. Il marito dice che la brasiliana giovedì aveva parlato di silicone e aveva applicato a sua moglie diverse siringhe sotto il seno. Dai primi accertamenti a uccidere la trentacinquenne potrebbe stato uno choc anafilattico provocato dalla sostanza iniettata o un arresto cardiocircolatorio.

La finta estetista, indagata a piede libero per omissione di soccorso, professione abusiva, morte come conseguenza di altro reato, venerdì si è costituita i carabinieri di Cento (Ferrara), dopo aver parlato con i suoi legali, gli avvocati Francesco Andriulli e Guido Guida. «Ho atteso che chiamassero i soccorsi - ha detto agli inquirenti - e lei era ancora viva quando me ne sono andata. Ho capito quello che era successo e che mi stavano cercando solo il giorno dopo e non riuscivo a credere a una cosa così terribile. Ho appreso da internet che era deceduta e mi sono costituita». Ora la Procura dovrà valutare la condotta della trans, nata a Salvador de Bahia (Brasile), il cui vero nome è Riccardo e di professione è organizzatrice di eventi e stilista. Per quell'intervento, che avrebbe dovuto tonificare e risollevare il seno di Samantha, era stata pagata 1.200 euro. «Quando mia moglie si è sentita male mi ha detto di dover fare una telefonata ed è sparita» racconta il marito della vittima. «La mia assistita è sconvolta e non è vero che è scappata - sottolinea l'avvocato Andriulli -. Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l'ambulanza, si è allontanata solo dopo. Poi ha letto su internet del decesso e allora si è andata a costituire. In passato aveva già fatto a Samantha un trattamento simile». «Credo si tratti di una puntura, avevano parlato di soldi ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro - prosegue il legale -. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia».

La trentacinquenne e la finta estetista, molto conosciuta in Brasile per il suo impegno a favore dei diritti civili e per organizzare un concorso, Miss Queen T e il «talent T show», si conoscevano da tempo, perché entrambe avevamo vissuto a Napoli. In questi giorni la brasiliana si trovava a Cento, dove vive il compagno, ma doveva spostarsi a Milano per organizzare un evento. Invece ora è a disposizione degli inquirenti.

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