New York. È iniziata una nuova, entusiasmante, era per il turismo spaziale.
Per la prima volta un equipaggio di soli quattro civili senza alcun astronauta professionista è arrivato in orbita ad un'altezza di 575 chilometri, ben oltre la Stazione spaziale internazionale.
Un appuntamento con la storia: il razzo SpaceX Falcon 9 di Elon Musk è partito come previsto dal Kennedy Space Center in Florida poco dopo le 2 di notte ora italiana, le 20 locali, per una missione di tre giorni in orbita intorno alla Terra.
A bordo ci sono due uomini e due donne, a partire dal miliardario imprenditore Jared Isaacman, 38 anni, che ha pagato interamente la missione Inspiration4, già considerata una pietra miliare nell'avventura umana nello spazio.
A differenza di Richard Branson o Jeff Bezos, che sono volati ai confini dello spazio a luglio per brevi viaggi con capsule delle società di loro proprietà, rispettivamente Virgin Galactic e Blue Origin, Isaacman ha scelto di portare con lui non degli amici, ma tre persone che non conosceva e fossero rappresentative della società in senso ampio.
C'è la 51enne Sian Proctor, professoressa di un college pubblico e la prima donna di colore a pilotare una navicella spaziale, Hayley Arceneaux, 29 anni, assistente medico al St. Jude Children's Research Hospital di Memphis, e infine l'ingegnere informatico Chris Sembroski, 42 anni.
L'intera missione è automatizzata, l'equipaggio non dovrà intervenire in nessun modo nel pilotare la navetta se non nel caso di emergenze, eventualità per le quali sono stati ovviamente addestrati in questi mesi. In questi tre giorni potranno realizzare una serie di esperimenti per raggiungere progressi nella ricerca medica su come il corpo umano reagisce nello spazio. E grazie alla cupola montata sulla capsula Dragon in sostituzione del boccaporto normalmente usato per agganciarsi alla Stazione spaziale internazionale, saranno in grado di osservare e fotografare la Terra.
Mentre le missioni di Bezos e Branson con le capsule di Blue Origin e Virgin Galactic sono durate solo pochi minuti e non hanno completato orbite attorno al pianeta, Inspiration4 rappresenta un grande passo in avanti tanto da essere considerata una tappa storica. Sarà infatti più lontano dalla Terra di chiunque altro dalla fine delle missioni lunari Apollo negli anni Settanta.
Anche la Nasa, che non e' coinvolta direttamente nel viaggio, ha sottolineato il traguardo raggiunto: «Inspiration4 incarna la nostra visione del futuro in cui aziende private possono trasportare cargo e persone in orbita bassa».
«Più opportunità di volo uguale più opportunità per la scienz», ha proseguito, sottolineando che «il lancio rappresenta un'importante pietra miliare nell'obiettivo di rendere lo spazio qualcosa di tutti».
La presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell, ha affermato da parte sua che la missione «apre la strada a un futuro in cui lo spazio sarà più accessibile per tutti coloro che desidereranno andarci».
E per Isaacman - fondatore di Shift4, un'azienda di elaborazione digitale dei pagamenti - il viaggio ha portato lui e l'equipaggio verso «una frontiera eccitante e inesplorata»: «Pochi sono venuti prima e molti stanno per seguirci. La porta si sta aprendo ora, ed è incredibile».
Isaacman non ha voluto dire quanto ha pagato per la missione, rivelando solo che è meno dei 200 milioni di dollari che spera di raccogliere con un'asta di oggetti per l'ospedale pediatrico St.
Jude, che cura i bambini gratuitamente e sviluppa terapie per i tumori infantili e altre malattie.La raccolta fondi per il St. Jude Children's Research Hospital è l'obiettivo principale del viaggio: anche Arceneaux e' stata una paziente della clinica quando era piccola, prima di tornare a lavorare lì da adulta.
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