Napolitano: "Decido io quando dimettermi"

Sulle riforme: "Non servono solo quelle costituzionali, è importante anche quella sul lavoro"

Napolitano: "Decido io quando dimettermi"

Giorgio Napolitano, non ha nessuna intenzione di mollare il Quirinale per ora. Né di cedere al pressing di chi già pensa al prossimo Presidente della Repubblica.

"Vorrei potervi dissuadere dal gioco sterile delle ipotesi sull'ulteriore svolgimento delle mie funzioni da presidente", ha detto oggi il Capo dello Stato alla stampa parlamentare, "È una valutazione che appartiene solo a me stesso, sulla base di dati obiettivi che hanno a che vedere con la mia età, a voi ben nota. Ma, ve lo ripeto, non esercitatevi in premature e poco fondate ipotesi e previsioni". Ma, aggiunge, "sono concentrato sull’oggi e ho innanzitutto ritenuto opportuno e necessario garantire la continuità ai vertici dello Stato nella fase così impegnativa del semestre italiano di presidenza europea".

Poi ha spronato di nuovo alle riforme, senza focalizzarsi solo su quelle costituzionali. A partire dalla riforma della giustizia, finalmente possibile dopo "il riconoscimento espresso nei giorni scorsi da interlocutori significativi per l’equilibrio e il rigore ammirevoli che caratterizzano il silenzioso ruolo della grande maggioranza dei magistrati". Il riferimento, seppure implicito, è alle parole pronunciate da Silvio Berlusconi dopo l'assoluzione in secondo grado nel processo Ruby,

Altro tema importante è quello del lavoro: "La riforma dell’assetto parlamentare non è meno importante delle riforme del mercato del lavoro e della spesa pubblica", ha detto Napolitano, sottolineando che comunque "il bicameralismo paritario va superato, perché è una anomalia tutta italiana". Ai dissidenti, il Capo dello Stato chiede però di "superare l’estremizzazione dei contrasti" nella "espressione del dissenso" sulle riforme: "Non si agitano spettri di insidie e macchinazioni autoritarie e non si miri a un nuovo nulla di fatto", ha detto, "La discussione è stata libera, estremamente articolata, non c’è stata improvvisazione o improvvida frettolosità.

Non si miri a un nuovo nulla di fatto". Sul piano internazionale, Napolitano sottolinea: "Il tessuto di relazioni internazionali, decisivo per garantire pace e sicurezza anche all’Italia, sta attraversando drammaticità che da tempo non conoscevamo".

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