Una narrazione sempre insidiosa

La Schlein è formalmente la nuova segretaria del Pd e Bonaccini, lo sfidante delle primarie, il nuovo presidente

Una narrazione sempre insidiosa

La Schlein è formalmente la nuova segretaria del Pd e Bonaccini, lo sfidante delle primarie, il nuovo presidente. Una governance che è lo specchio di un incubo per ora rimosso, la scissione. Al di là delle nomine e dei manifesti di giornata, il fatto politico è che dopo le elezioni di settembre la nostra geografia democratica ha un assetto più chiaro. Il centrodestra governa compatto e l'opposizione ha una nuova leadership sancita dai sondaggi con il sorpasso su Conte. Definita la struttura, che succederà sul piano dei contenuti? Finora la sinistra ha sbagliato tutto con la Meloni, cercando di demonizzarla e fascistizzarla, una delegittimazione che si è trasformata in una sonora legittimazione, sancita per altro dagli elettori. Giorgia ha vinto e vince dando invece la priorità ai temi economici, il caro energia, una legge di bilancio realistica che è piaciuta all'Europa, accordi internazionali importanti per le nostre aziende (eh sì, per farli bisogna viaggiare), recessione scongiurata nonostante i tassi alle stelle. Da questo podio prendere però con sarcasmo il programma della Schlein sui diritti riducendolo a un vezzo dei salotti radical chic sarebbe un errore. Per fortuna i suddetti salotti non sono la maggioranza degli italiani anche al netto degli astenuti e in effetti sulle emergenze economiche non abbiamo sentito da Elly un'idea che è una. Per non dire dell'Ucraina, dove tanto tuonò che non piovve, e cioè armi a Kiev in barba al pacifismo da piazza. Eppure il cosiddetto partito della Soggettività può essere un rivale. Innanzitutto lo sarà sul piano culturale, dei modelli mediatici e simbolici, poi torna ad attrarre i giovani e parla una lingua trans-nazionale.

Prendiamo il caso di Cutro. Sul piano politico la Schlein ha perso, non ha ottenuto e non otterrà mai le dimissioni di Piantedosi e Salvini, ma sulla narrazione pubblica tiene botta.

Le notizie degli sbarchi continui, degli allarmi degli 007 e le notizie delle vite salvate dalla guardia costiera sembrano in secondo piano rispetto ai cortei del dolore e alla strumentalizzazione di un karaoke privato. È una distorsione ottica che però resiste in una comunicazione dove tutto di solito diventa obsoleto in poche ore. Se si è vinto da underdog, mai sottovalutare gli altri.

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