A guardare la fotografia dell'Italia del futuro, scattata dall'Istat nel report pubblicato ieri, l'immagine tratteggiata è più o meno questa: sarà un Paese che perde parecchi abitanti (12 milioni tra 50 anni), sempre più soli (oltre 10 milioni nel 2040 contro gli 8,6 del 2020), con un aspettativa di vita che si allungherà quasi a sfiorare i 90 anni e quindi con un aumento esponenziale degli anziani, fino ad arrivare al 2050 in cui ci saranno tre nonni per ogni ragazzo. Aumenteranno le famiglie, ma perché crescono le coppie senza figli, con il rischio di diventare la maggioranza nel 2045. E il 2048 potrebbe essere l'anno in cui i decessi doppieranno le nascite, 784mila contro 391mila. È la fotografia di una decrescita infelice che certo non stupisce ma che preoccupa. Ora ancora di più, tanto che l'Istat lo definisce «un potenziale quadro di crisi».
Una crisi che l'Istat ha proiettato negli anni, fino ad arrivare al 2070, anno in cui ci sono figli di madri non ancora nate, per dire, e in cui quindi il «quadro» acquisisce anche qualche margine in più di incertezza. Ma il trend è quello. Di fatto la proiezione dei numeri dice che se eravamo 59,6 milioni il 1° gennaio 2020, scenderemo a 58 milioni nel 2030, a 54,1 milioni nel 2050 per arrivare a 47,6 milioni nel 2070.
Entro il 2040, il numero di persone sole in Italia potrebbe superare i 10 milioni con gli uomini che vivono da soli che passeranno da 3,6 milioni nel 2020 a 4,3 milioni nel 2040 (+17%) e le donne destinate ad aumentare da 5 a 6,1 milioni. Delle vere e proprie micro-famiglie dove l'aspettativa di vita sarà di 86,5 anni per gli uomini e 89,5 per le donne. «Comunque vada sarà pertanto necessario adattare ancor più le politiche di protezione sociale a una quota così crescente di popolazione anziana», sottolinea l'Istat. Entro il 2050 infatti gli ultra 65enni potrebbero diventare il 35% invece dell'attuale 23,2% e i ragazzi sotto i 14 anni dal 13% si ridurrebbero a un misero 11,7%. Il rapporto tra giovani e anziani sarà totalmente squilibrato: sarà di 1 a 3 nel 2050 mentre la popolazione in età lavorativa scenderà in 30 anni dal 63,8% al 53,3% del totale. Da 45,7 anni nel 2020 l'età media passerebbe a 50,7 anni nel 2050. Un paese decisamente più che «maturo» dove, entro il 2040 una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, ma più di una su cinque non avrà figli. E se nel report c'è un dato che fa ben sperare, con le nascite che aumentano, il saldo purtroppo resta sempre negativo perché di pari passo diminuiscono le donne fertili che possono avere figli.
Così se da 1,24 figli per donna (nel 2030) si passa a 1,44 (nel 2038) fino a toccare 1,55 figli per donna entro il 2070, dopo il 2038 non ci sarà un rialzo ulteriore della natalità. I bambini che nasceranno non compenseranno i decessi che, secondo le previsioni, nel 2048 saranno il doppio delle nascite.
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