Nel Pd salta la prima testa. E adesso il partito è nel caos "Urge la questione morale"

I dem sospendono l'eurodeputato Cozzolino "Applicato il codice etico. Quello che abbiamo visto fa vomitare..."

Nel Pd salta la prima testa. E adesso il partito è nel caos "Urge la questione morale"

La slavina del Qatargate travolge il Pd, che reagisce frastornato e con qualche prima contromisura. La commissione nazionale di garanzia ha sospeso in via cautelativa Andrea Cozzolino, europarlamentare che non è indagato e che è stato tirato in ballo da Francesco Giorgi, l'assistente di Antonio Panzeri. Fonti interne ai dem ci segnalano un tratto comune dei soggetti coinvolti, sotto inchiesta o meno che siano, in questa storia: sono tutti di area post-diessina. Il che, aggiungono, pone anche un problema rispetto all'imminente ingresso di Articolo Uno nel partito guidato in via temporanea da Enrico Letta. Dal Nazareno ribadiscono che la sospensione di Cozzolino è dettata dalle regole interne: «La commissione, ai sensi del nostro regolamento, ha agito in attuazione dello Statuto e del Codice etico», fa presente Silvia Velo, presidente dell'organo che è intervenuto.

I possibili protagonisti del futuro del Pd commentano il caso. «La questione morale deve tornare in primo piano. Ma attenti a non buttare via bimbo con l'acqua sporca», afferma Stefano Bonaccini, durante «Sinistra popolare», la kermesse organizzata dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Il favorito per la segreteria non fa sconti: «Quello che abbiamo visto, anche se riguardasse solo uno, è da voltastomaco e deve dirci che dobbiamo essere inflessibili». L'ex ministro Andrea Orlando la definisce una «vicenda ripugnante» e invoca un codice specifico per le lobby. Susanna Camusso, che ora siede in Senato, usa l'espressione «picconata» sul Pd. Lo stesso Ricci dice la sua a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio Uno: «Ora siamo tristi mentre dobbiamo essere aperti e combattivi, dobbiamo fare un'opposizione fortissima ma col sorriso». Il primo cittadino marchigiano ventila pure la depressione nella disamina. Se non è un requiem cos'è? Francesco Boccia, altro senatore, la butta sulle «destre» a cui andrebbe impedito di «ridimensionare» l'Unione europea. Si direbbe un tentativo malriuscito di spostare l'attenzione. L'europarlamentare Brando Benifei, come Alessandra Moretti del resto, continua a dichiararsi estraneo: «La sola idea che qualche parlamentare, in carica o ex, si sia potuto arricchire sulla pelle dei diritti umani mi fa vomitare», afferma a Repubblica il capo delegazione dem. Poi sostiene ad Omnibus, su La7, che Eva Kaili stesse per «passare al centrodestra» secondo più «rumors». Seguono parecchie risate in studio, e infatti non risulta. Insomma è un Pd che non riesce a nascondere di essere nel caos pieno.

Anche le altre famiglie politiche commentano quel che sta accadendo in casa socialdemocratica. La capogruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli domanda se può avanzare «una proposta»: «Smettiamo di chiamarlo Qatargate ma Sd gate, perché se fosse successo al contrario ci avrebbero messo in croce. Invece la sinistra europea, e il Pd in Italia, sono i protagonisti di questo scandalo». Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, rimarcando il garantismo, denota l'esistenza di una certa ipocrisia a sinistra.

Il leader d'Italia viva Matteo Renzi osserva sempre ad Omnibus: «C'è una sorta di doppia morale, di ipocrisia, questo vale soprattutto a sinistra.

Quando le cose le fanno gli altri sono corrotti e pericolosi, se è in casa loro sono compagni che sbagliano. Non va bene. I moralisti senza morale non hanno più futuro». Panzeri ha abbandonato il Pd proprio in virtù della segreteria Renzi.

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