No Vax salvo dopo 20 giorni in fin di vita. "Sono pentito"

La sua battaglia la sta vincendo, ma di certo avrà imparato che non serve dare inutili vantaggi agli avversari

No Vax salvo dopo 20 giorni in fin di vita. "Sono pentito"

La sua battaglia la sta vincendo, ma di certo avrà imparato che non serve dare inutili vantaggi agli avversari. Francesco Piacentini, 45 anni, da Valdagno, nel Vicentino, è stato estubato domenica e vede finalmente la luce in fondo al tunnel. Quel tunnel in cui in fondo si è cacciato da solo, rifiutandosi di vaccinarsi contro il Covid, anzi manifestando più volte, anche sui social, la convinzione che il virus non esistesse. Che esiste lo ha scoperto a sue spese. E ha rischiato di non poterlo raccontare.

Francesco era stato ricoverato all'ospedale di Rovereto, in provincia di Trento, lo scorso 1° gennaio, dopo un aggravamento seguito a un primo ricovero nel reparto di pneumologia dell'ospedale di Arco. Tre settimane intubato, in terapia intensiva, a lottare letteralmente per la sua vita, con la tempra del guerriero. Poi la buona notizia. Anzi, le due buone notizie: la salvezza e la resipiscenza. «Sono ancora vivo», ha detto Francesco in videochiamata con un filo di voce alla moglie Roberta, in lacrime. Una telefonata faticosa, realizzata con l'aiuto di un'infermiera, ma bellissima. «Sono contentissima - ha detto Roberta a caldo al Corriere del Veneto -. Ho detto a Francesco che in questo periodo lo abbiamo sostenuto con tante preghiere e abbiamo fatto tutti il tifo per lui». Poi un ringraziamento ai medici: «Sono stati degli angeli. In questi venti giorni mi hanno aggiornato quotidianamente sulla situazione, mi dicevano che Francesco era stabile ma anche che poteva peggiorare ulteriormente da un momento all'altro».

Francesco, agente di commercio residente a Dro, in Trentino, è stato sostenuto non soltanto dalla famiglia ma anche dai tanti messaggi di incoraggiamento giunti su Facebook.

Su quella pagina che, prima del contagio, era diventata una bacheca di appelli a non vaccinarsi, e che ora è invece un sacrario in favore del vaccino. Il 30 dicembre, prima che la situazione precipitasse, Piacentini aveva iniziato a maturare il suo pentimento: «Ho cambiato idea sul vaccino, ma non per codardia. Ora speriamo vada tutto bene e che passi presto».

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