Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera e uno dei volti più mediatici e televisivi del partito, di fronte ai lettori del Giornale riuniti all'Hotel Mioni Pezzato di Abano Terme, non ha dubbi: «Noi siamo la polizza vita del governo».
Onorevole, come sono andati questi primi cento giorni?
«Il bilancio è positivo. I dati oggettivi dicono che quella mancanza di affidabilità e di credibilità di cui ci accusava la sinistra erano tutte balle. Gli infausti presagi non ci sono stati. Fi, nella narrazione del mainstream, è sempre in crisi, e anche questo pronostico è ampiamente fallito. Dovevamo essere in recessione e invece, come conferma l'Fmi, non lo siamo e anzi c'è una leggera ripresa e persino lo spread è sceso».
In quale settore si poteva fare di più?
«Abbiamo portato le pensioni minime fino a 600 euro, ed era una questione etica e di welfare. E andremo avanti. Il grande dna di Forza Italia è meno tasse e meno burocrazia, su questo possiamo e dobbiamo fare di più. Con una finanziaria da 35 miliardi di cui 24 dedicati alle bollette, lo spazio di manovra era risicato. Dobbiamo lavorare di più sul cuneo fiscale e bisogna mettere in campo una iniziativa fiscale per facilitare l'avviamento al lavoro dei giovani, defiscalizzandolo. Anche in questo ambito abbiamo iniziato a intervenire e proseguiremo: è uno dei grandi pallini di Berlusconi».
Come vanno i rapporti con gli alleati?
«Bene, ditemi finora qual è stato un provvedimento per il quale sono mancati i voti di un partito del centrodestra? Mai. Anche nella costituzione del governo e nella stesura della legge di bilancio non è stato perso nemmeno un minuto. Certo, si discute, ma troviamo sempre la sintesi, perché il centrodestra mette sempre prima di tutto l'interesse nazionale».
Qual è il ruolo e il peso di Forza Italia?
«Siamo un po' la polizza assicurativa per il buon funzionamento del governo. Penso all'autorevolezza internazionale, Forza Italia è protagonista da anni nel Ppe e nelle istituzioni europee, ed è una garanzia. E poi ricordiamo che Silvio Berlusconi è il leader dell'occidente che ha partecipato a più G8 e summit internazionali, che ha parlato al Senato americano e che ha unito Usa e Russia a Pratica di Mare».
L'autonomia è arrivata in Cdm, ora cosa succederà e cosa cambierà?
«Sull'autonomia differenziata che, ricordiamolo, è legittimata dalla Costituzione, si passa finalmente dalle parole ai fatti. L'approvazione in Cdm segna l'avvio di un percorso che vedrà il Parlamento protagonista nel migliorare il testo. L'obiettivo è creare una cornice che consenta ai governi del territorio di dare risposte efficaci ai cittadini e offrire loro servizi migliori, a cominciare dalla sanità. Perché rendere possibile tutto questo, è stato determinante il contributo di Forza Italia. Grazie a noi, i livelli essenziali delle prestazioni sono il punto di partenza per arrivare all'Autonomia. Abbiamo introdotto il fondo di perequazione e ottenuto che venisse tolto ogni riferimento alla spesa storica».
Parliamo del caso Cospito.
«Di fronte al terrorismo, così come alla mafia, lo Stato deve farsi trovare unito. Non si possono avere esitazioni, né tantomeno ambiguità. Guai a indietreggiare di fronte alle minacce e mettere in discussione il 41 bis. Sarebbe un errore. Cospito poi oltre ad aver gambizzato un manager, aveva anche messo in atto attentati che, per fortuna, non sono andati a buon fine. Noi siamo garantisti, ma in questo caso non c'è stato il minimo ravvedimento. Anzi, ha utilizzato la sua condizione per farne un caso politico all'esterno, affinché venga tolto il carcere duro non solo a lui, ma anche a tutti i mafiosi».
Ci racconti la sua versione dei fatti sulla polemica su Donzelli.
«Le parole del ministro Nordio chiudono il caso. Per noi è un incidente di forma più che di sostanza, siamo già passati oltre».
Ecco, parliamo di giustizia. Serve una riforma radicale. Ce la farete? Se non ora quando?
«Dobbiamo farcela, perché è un impegno preciso che abbiamo preso con gli elettori. E non abbiamo perso tempo. Forza Italia ha presentato il disegno di legge sulla separazione delle carriere, sulla revisione delle intercettazioni, sull'abolizione della Severino.
Abbiamo messo le basi per una riforma orientata al garantismo, al rispetto della Costituzione, alla tutela dei diritti e delle garanzie dei cittadini. E siamo soddisfatti che il programma illustrato dal ministro Nordio coincida con il nostro».
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