Il Premio Nobel per la fisica Albert Einstein? Un marito spietato e traditore. Almeno secondo la biografia Einstein, la sua vita, il suo universo (Mondadori) di Walter Isaacson. Albert Einstein e Mileva Maric si conobbero nel 1898 mentre frequentavano entrambi il Politecnico Federale Svizzero. Lì nacque l'amore, che fu regolarizzato con matrimonio civile nel 1903. Nel 1914, dopo tre figli (uno dei quali morto neonato, quando la coppia non era ancora sposata), Einstein e Maric entrarono in grave crisi. Il genio della fisica non era un uomo fedele, e tra le numerose relazioni extraconiugali ci fu anche quella con sua cugina Elsa (che diventerà la sua seconda moglie). A quell'epoca risale la lettera d'amore (in questo caso si fa per dire) che pubblichiamo. Una serie di regole spietate, quasi disumane, imposte da Einstein alla moglie. Perché non si separarono? Per il solito motivo: il bene dei figli. Obbedienza, niente sesso, nessuna vita in comune se non nelle inevitabili ricorrenze sociali. La lista produsse però un solo effetto: pochi mesi dopo Mileva prese i figli e abbandonò il marito a Berlino. Il divorzio arrivò cinque anni dopo.
di Albert Einstein
Mileva, queste sono le mie condizioni:
A. Ti assicurerai che:
1. i miei vestiti e il mio bucato siano sempre tenuti in buon ordine.
2. che riceverò i miei tre pasti regolarmente e nella mia stanza.
3. che la mia stanza e il mio studio siano sempre puliti, e specialmente che il mio tavolo sia riservato al mio esclusivo utilizzo.
B. Rinuncerai a tutte le relazioni personali con me, a meno che non siano strettamente necessarie per ragioni di etichetta e di vita sociale. In particolare ti asterrai:
1. dal sederti accanto a me in casa;
2. dall'uscire o viaggiare con me.
C. Ti atterrai ai seguenti punti per regolare le relazioni personali con me:
1. Non ti aspetterai alcuna intimità da me, e non mi rimprovererai in alcun modo per questa mancanza.
2. Smetterai di parlare, se io ne farò richiesta;
3. Lascerai immediatamente la mia stanza da letto o il mio studio, senza protestare, quando io ne farò richiesta.
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