Il nuovo Salvini in missione. "Ci serve l'Ora et labora"

Viaggio umanitario del leader leghista in Polonia. "Aiutiamo i profughi". Oggi al confine ucraino

Il nuovo Salvini in missione. "Ci serve l'Ora et labora"

Il tour umanitario di Salvini parte da Varsavia, dove ieri ospite dell'Ambasciata d'Italia in Polonia ha incontrato i rappresentanti di diverse imprese italiane «per fare il punto sugli aiuti ai profughi e sulla possibilità di aiutare e sostenere l'accoglienza in Italia». Sui prossimi incontri di Salvini viene mantenuto uno stretto riserbo «per motivi di sicurezza», ma è già previsto che oggi la delegazione leghista arrivi fino al confine con l'Ucraina. Una missione con l'obiettivo di aiutare i profughi a trovare rifugio («Aiutare queste persone in fuga dalla guerra è un Dovere, ognuno faccia ciò che può per salvare vite e fermare la morte...» scrive sui social). Politicamente però il senso è anche quello di scrollarsi di dosso l'immagine del leader putiniano, visti i rapporti passati della Lega con Russia Unita, il partito di Putin, e i viaggi in Russia e Crimea con felpa brandizzata con il volto di Vladimir Putin. Anche per questo è stato scelto un low profile per la missione, senza dirette video, né conferenze stampa ma solo brevi comunicati.

Insieme a Salvini ci sono il capogruppo della Lega al Parlamento europeo Marco Campomenosi, il coordinatore dei giovani della Lega, Luca Toccalini e Gianmarco Oddo, assistente parlamentare dell'eurodeputato (ed euroscettico) Antonio Rinaldi, nonché presidente dell'organizzazione no profit Manalive, attiva in progetti di cooperazione in Armenia e Togo. Dopo aver incontrato il nunzio apostolico monsignor Salvatore Pennacchio e altri rappresentanti della Chiesa in Polonia, Salvini si è detto pronto ad aiutare Caritas e Cei a coordinare gli aiuti in arrivo dall'Italia e «nell'organizzazione dei viaggi verso l'Italia di una parte delle 100mila persone che ogni giorno scappano dall'Ucraina con particolare attenzione a orfani e disabili, e per questo stiamo collaborando con alcune onlus. Ora et labora è un principio straordinariamente attuale» dice Salvini.

Il messaggio è anche quello che la Lega si mobilita per i profughi, quelli veri che scappano dalla guerra vera. Per questo Salvini ha messo in moto tutto il partito, anche gli amministratori locali leghisti. «In Lombardia sono oltre 200 i sindaci della Lega che hanno già attivato collaborazioni con il mondo dell'associazionismo per organizzare e consegnare beni di prima necessità agli ucraini e hanno offerto la loro piena e immediata disponibilità per fare tutto quanto possibile per accogliere le famiglie di profughi in fuga» fanno sapere dalla Lega. Il vicesindaco leghista di Ferrara, Nicola Lodi, ha portato in Italia due donne e i loro figli di 5, 7 e 8 anni, in fuga da Kiev. L'ex sindaco di Sesto Calende e consigliere regionale leghista, Marco Colombo, ha affittato un pulmino, ha guidato per 1700 chilometri e ha tratto in salvo i nipoti di una sua collaboratrice. Paolo Tiramani, deputato e sindaco di Borgosesia ha invece accolto i primi profughi mettendo a disposizione ostelli a spese del Comune.

In Polonia è volato anche il leghista Paolo Grimoldi, con una delegazione di parlamentari italiani dell'Osce (con lui anche il senatore Massimo Mallegni di Forza Italia e il deputato M5s, Niccolò Invidia). Anche lui oggi si spingerà al confine con l'Ucraina. «Per anni Polonia e Ungheria sono state criticate, ma la verità è che hanno detto no ai flussi clandestini, oggi sono in prima linea per l'accoglienza umanitaria.

Qualcuno dovrebbe chieder scusa a questi due Paesi» dice Grimoldi, anche lui in viaggio verso il confine con la zona di Leopoli. Salvini ringrazia il premier polacco Mateusz Jakub Morawiecki «per lo straordinario esempio di accoglienza che state mostrando a tutta Europa, anche l'Italia è pronta. La priorità è fermare la guerra».

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