Le frasi di Nicola Morra su Jole Santelli dello scorso novembre potrebbero avere ripercussioni legali. L'esponente del Movimento 5 Stelle, presidente della commissione Antimafia, è stato indagato dalla procura di Cosenza per diffamazione aggravata e continuata. Il fascicolo contro Morra è stato aperto per le dichiarazioni rilasciate pochi giorni dopo la prematura scomparsa della governatrice della Calabria, da tempo malata oncologica.
"Il mio è un rimprovero. Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c'era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev'essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso", disse ai tempi Nicola Morra. Frasi che avevano indispettito trasversalmente e sulle quali si erano espressi i principali esponenti del centrodestra, di cui Jole Santelli faceva parte. Il presidente della commissione antimafia era riuscito a fare filotto, offendendo con un'unica dichiarazione sia la Santelli, che i malati oncologici, che il popolo calabrese. Morra si era prima difeso, accusando il centrodestra di fare un "truffaldino taglia e cuci di mie dichiarazioni, strumentalizzandole". Nel suo discorso, Nicola Morra aveva mischiato il caso di Jole Santelli e quello di Domenico Tallini, coinvolto in un'inchiesta sulla 'ndrangheta: "È stato il più votato nel collegio di Catanzaro. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita".
Per le frasi sulla governatrice della Calabria, le sorelle di Jole Santelli avevano deciso di sporgere querela contro Nicola Morra, che con un mese di ritardo si era però scusato per quelle parole.
"Ritengo necessario fare ammenda alla memoria di Jole Santelli poiché, seppur involontariamente, ho difettato nella comunicazione non esplicitando con la necessaria chiarezza il senso della mia riflessione", aveva scritto tra le altre cose in una lettera indirizzata alla commissione Antimafia. La giustizia sta però facendo il suo corso e Nicola Morra ha dichiarato di essere stato indagato: "Ne risponderò se ho sbagliato, altrimenti tutto verrà archiviato", ha scritto su Facebook.
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