"Oltre 12mila sono violenti": allarme nazi in Germania

La stima è stata fornita dal ministero federale degli Interni in risposta a un'interrogazione parlamentare del deputato Konstantin Kuhle

"Oltre 12mila sono violenti": allarme nazi in Germania

Berlino Il punto non è capire se siano tanti o pochi ma se e cosa il governo federale stia facendo per contenerli, prevenire le loro azioni e metterli fuori gioco. Perché fra i 24mila estremisti di destra censiti in Germania ben 12.700, più della metà, sarebbero potenzialmente violenti. La stima è stata fornita dal ministero federale degli Interni in risposta a un'interrogazione parlamentare del deputato Konstantin Kuhle. Eppure le autorità sanno benissimo quali circoli le teste rasate dell'eversione neonazista siano soliti frequentare, ha protestato l'esponente del partito liberale (Fdp) in un'intervista con il Neue Osnabrucker Zeitung. La principale «piazza» degli estremisti di destra, ha detto Kuhle, è il web, e più in particolare una serie di piattaforme di giochi online sviluppati attorno al tema della violenza. In quegli spazi virtuali circolava anche Ali David Sonboly, l'allora 18enne tedesco-iraniano di Monaco a che a luglio del 2016 organizzò online una festa nel fast-food di un centro commerciale e poi con una semiautomatica Glock 17 uccise nove giovani prima di togliersi la vita. Nella sua denuncia a mezzo stampa, Kuhle ha fatto anche il nome di una di queste piattaforme: Steam, osservando che in quel luogo virtuale Sonboly «aveva trovato conferme presso altri utenti». Il deputato di centrodestra ha accusato il governo Merkel di non avere alcuna strategia contro la minaccia neonazi, invocando «un nuovo concetto contro la radicalizzazione nell'Internet» e un miglior coordinamento dei 16 servizi di intelligence (uno per ogni Land) di cui è dotata la Repubblica federale. La sua denuncia ha trovato un terreno particolarmente fertile: anziché limitarsi a giocare online, lo scorso 1° maggio alcune centinaia di sostenitori del movimento neonazista Der Dritte Weg («La terza via») hanno sfilato compatti e indisturbati fra le vie di Plauen, in Sassonia, fra l'aperto sconcerto della comunità ebraica. «Se il governo statale sassone è serio nel combattere l'estremismo di destra, non deve permettere tali dimostrazioni», ha detto il presidente del consiglio centrale degli ebrei tedeschi Josef Schuster, definendo la sfilata «inquietante e spaventosa non solo per la comunità ebraica, ma per tutta la società civile democratica tedesca».

I fatti di Plauen hanno fatto cadere dal pero il ministro degli Esteri, il socialdemocratico Heiko Maas: «Se ci sono nel nostro paese più di 12mila estremisti di destra pronti a ricorrere alla violenza, noi non possiamo semplicemente ignorarlo», ha dichiarato.

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