Quanto avvenuto con il tweet rimosso dal ministero della Difesa è qualcosa ce ha anche un lato grottesco, se non drammatico visto che si tratta del dicastero che riunisce le nostre Forze Armate.
Alle 11:47, il ministero pubblica tramite il suo profilo ufficiale di Twitter un post in cui viene scritto: "Pescherecci italiani nel mirino delle motovedette libiche salvati dalla Marina Militare", con un commento del ministro Elisabetta Trenta che commenta che si è evitato il peggio "grazie all'intervento" dei nostri uomini della Marina. Poi, dopo qualche minuto, il tweet viene rimosso. E a denunciare la rimozione del tweet è una ong ben nota ai pubblico italiano: Mediterranea.
La ong che si occupa dei migranti nel tratto di mare che divide la Sicilia dalle coste africane ha pubblicato infatti, sempre su Twitter, un post in cui denunciava la rimozione "misteriosa" del cinguettio del ministero. Una rimozione che, secondo l'interpretazione data da Mediterranea, non sarebbe dovuta a un errore ma a un calcolo politico. Secondo la ong, infatti, i movimenti della Marina a Lampedusa fanno ritenere che qualcosa sia avvenuto, ma che non poteva essere rivelato. Ci mancava anche questa, insomma: una ong che smentisce la Difesa e la Difesa costretta a fare marcia indietro.
Alle 11e47 il @MinisteroDifesa denunciava attacchi di motovedette libiche a pescherecci italiani. Poi hanno cancellato. Che cosa sta succedendo? Milizie pagate da Italia e UE catturano migranti e terrorizzano i nostri pescatori? Ministra @Eli_Trenta chiarisca subito. pic.twitter.com/iR2X4EHFNJ
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) 4 maggio 2019
Il problema, infatti, è che, dopo questo tweet, è arrivata la risposta social del ministero che, smentendo se stesso, dà un'immagine di sé a dir poco comica: "Quanto riportato da un’agenzia di stampa circa un salvataggio della Marina di alcuni pescherecci italiani nei pressi delle acque libiche è falso. Appresa la notizia abbiamo provveduto a rimuovere il tweet precedente".
Insomma, il ministero, guidato dalla pentastellata Trenta, ha sostanzialmente detto che non ha fatto affidamento sulle comunicazioni dei propri uomini, ma su quelle di un'agenzia di stampa. Una risposta che fa riflettere e che, oltre a suscitare l'ilarità e le critiche dei follower del social, getta anche un'ombra che, nella migliore delle ipotesi, è negligenza. E che è stata segnalata immediatamente dal Viminale. Fonti del ministero guidato da Matteo Salvini hanno infatti colpito duro sulla Trenta, che da tempo ha assunto il ruolo di opposizione alle politiche del titolare dell'Interno, affermando: "Anziché chiedere alla 'sua' Marina Militare, il ministro Elisabetta Trenta si basa sulle agenzie di stampa e poi è costretta a rettificare.
Non è informata e non approfondisce: preferisce polemizzare col ministro Matteo Salvini e a criticare servitori dello Stato come il generale Riccò. Il ministro della Difesa faccia il ministro della Difesa. Le Forze Armate italiane meritano molto di più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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