Salvini ha tagliato di netto i costi dell'accoglienza e adesso le cooperative si stracciano le vesti. Su decisione del responsabile del Viminale, il dicastero ha infatti ridotto sensibilmente i fondi destinati ai migranti, passando da 35 euro a 20 euro al giorno per profugo ospitato nelle strutture preposte, appunto, alla loro accoglienza.
Bene, adesso cinque società della Lombardia si sono ritirae dalla gara indetta dalla prefettura di Milano e hanno fatto ricorso al Tar del Lazio, come scrive La Verità.
In soldoni, le associazioni lombarde (così come già fatto da quelle in Emilia Romagna) criticano aspramente la sforbiciata anti-sprechi fortemente voluta dal leader della Lega, che ha ridimensionato drasticamente gli stanziamenti per l'accoglienza, scontentando coop e associazioni. Che ora promettono battaglia a colpi di carte bollate.
Insomma, ora venendo mendo l'utile di impresa, quel business dell'accoglienza è meno fruttuoso: con i tagli operati non riescono più a ottenere profitto e dunque protestano, chiedendo a gran voce di riottenere al più i 35 euro
al giorno per migrante ospitato, praticamente mille euro al mese. Tutt'altro che poco, anzi.Il contenzioso è aperto: sarà il Tribunale amministrativo del Lazio a decidere sul pagamento o meno del contributo di solidarietà.
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