Ora il M5s studia un decreto ad hoc per votare già a giugno

Il Colle contrario al voto in estate. Ma Di Maio e Salvini insistono. E lo staff del M5s sta addirittura lavorando per andare alle urne a giugno

Ora il M5s studia un decreto ad hoc per votare già a giugno

"Un esecutivo neutrale", praticamente a "servizio" del Paese, perché "non vi è alcuna possibilità di formare una maggioranza nata da un accordo politico". Sergio Mattarella mette una pietra sopra a un governo nato dalle urne del 4 marzo e, dopo il terzo giro di consultazioni al Quirinale, richiama il senso di responsabilità delle forze politiche allontanando la proposta avanzata da Matteo Salvini e Luigi Di Maio di andare a votare già l'8 luiglio. Ma dai quartieri generali del Carroccio e del Movimento 5 Stelle viene reiterata la proposta di andare alle urne quanto prima. Tanto che i grillini starebbero addirittura studiando un decreto ad hoc per andare alle urne a giugno anziché a fine luglio.

Piuttosto che un governo di minoranza, che condurrebbe alle elezioni comunque, Mattarella ritiene "più rispettoso della logica democratica che a portare alle elezioni sia un governo non di parte", quindi neutrale e di servizio, che concluda la sua attività a dicembre, "approvata la manovra finanziaria per andare subito dopo a nuove elezioni". La palla del voto anticipato resta, dunquei leader qualora la squadra del presidente non avesse la fiducia del Parlamento. Il ritorno alle urne potrebbe materializzarsi in estate (la data più accreditata è quella del 22 luglio), oppure in ottobre. I grillini starebbero addirittura lavorando per andare alle urne a giugno. Come? Chiedendo al nuovo governo di varare un apposito decreto. "Questo escamotage - fanno sapere fonti parlamentari - è al vaglio dello staff legislativo del M5s per accelerare il percorso che porta alle elezioni anticipate".

Al termine delle consultazioni Mattarella ha comunque evidenziato con minuzia le controindicazioni delle urne in piena estate: "Renderebbero difficile l'esercizio del voto agli elettori". Per quanto riguarda l'ipotesi autunnale, invece, non ha nascosto la preoccupazione che "non vi sia, dopo il voto, il tempo per elaborare e approvare la manovra finanziaria e il bilancio dello Stato per il prossimo anno".

Con il conseguente e inevitabile aumento dell'Iva, gli effetti recessivi che provocherebbe, oltre ad esporre "la situazione economica a manovre e a offensive della speculazione finanziaria sui mercati internazionali".

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